Una settimana di ordinaria follia: le qulificazioni mondiali in Sudamerica

Come nel Vecchio Continente, anche il Sudamerica è alle prese con le qualificazioni al Mondiale del 2018, anche se mentre le europee sono arrivate a giocare una o due partite, i latinos hanno già chiuso il “girone d’andata“, avendo disputato 9 delle 18 partite totali.

Ad aprire le danze sono stati l’Ecuador e il Cile. I tifosi della Roja, divisi domenica scorsa nel tifo a causa del Superclasico tra Colo-Colo e Universidad de Chile, si sono ritrovati uniti attorno alla loro nazionale, invadendo l’Estadio Olimpico de Quito.

Tuttavia la Nazionale campione in carica del Sudamerica continua a non trovare quel gioco e quei risultati che le permetterebbero di partecipare al mondiale: la squadra di Pizzi è stata colpita infatti ben 3 volte, prima con Antonio Valencia, poi da Ramirez e infine da Caicedo, mentre rimane a secco il tabellino dell’attacco cileno.

Menzione di (dis)onore per Enner Valencia, non tanto per le prestazioni in campo, tanto che ha pure servito l’assist per il gol del vantaggio, ma per il curioso retroscena che lo ha coinvolto: sostituito per infortunio e portato immediatamente fuori dal campo, in realtà l’attaccante ex-West Ham, ora in forza all’Everton ha finto di essersi fatto male. Motivo? Fuggire il più velocemente possibile dai poliziotti, giunti a bordo campo per arrestarlo: il giorno prima della partita, infatti, la polizia ecuadoriana si era presentata al ritiro della Tricolor con un mandato d’arresto per Enner, dal momento che secondo gli avvocati della ex-mogli non avrebbe pagato la bellezza di 17.000 dollari di alimenti alla figlia. Dopo essere miseramente scappato, con l’avvocato ha trovato un accordo con la giustizia del suo paese, evitando l’arresto.

Enner Valencia fugge dall'arresto
Enner Valencia fugge dall’arresto

Mentre a Montevideo l’Uruguay ha liquidato con un sonoro 3-0 (Lodeiro e doppietta di Cavani) la pratica Venezuela, ad Asuncion la sfida tra Paraguay e Colombia è stata più complicata del previsto per i Cafeteros: grandi favoriti, hanno impattato su un vero e proprio muro da parte dell’Albirroja. Dopo 89 minuti in cui i maggiori pericoli sono arrivati proprio dai Guarani, al 90° esplode di felicità la curva ospiti: al primo tiro in porta dei colombiani, Edwin Cardona, 24enne in forza al Monterrey, realizza il gol che permette ai suoi di superare un ostacolo che sembrava veramente insormontabile.

I compagni di Cardona lo festeggiano "sommergendolo"
I compagni di Cardona lo festeggiano “sommergendolo”

Prova di forza del Brasile all’Arena das Dunas di Natal, dove la Seleçao ha letteralmente schiantato per 5-0 la Bolivia. Una partita condotta in maniera impressionante dal Brasile: 63% di possesso palla, 14 tiri di cui ben dieci in porta, facendo del portiere boliviano Lampe probabilmente il migliore in campo, avendo salvato i suoi da altri cinque gol quasi sicuri.

Apre le danze Neymar all’11°, servito da Gabriel Jesus, l’asso del Palmeiras di cui avevamo parlato qualche tempo fa. Al 26° c’è gloria per Coutinho, mentre dopo la mezz’ora Neymar decide di reinventarsi come uomo assist, servendo i passaggi per vincenti per Filipe Luis al 39° e per Gabriel Jesus, restituendo il favore, al 44°. Al 69° però, l’asso brasiliano del Barça è costretto a uscire a causa di una bruttissima ferita alla testa, che ha reso vero il detto “Sangue e Arena“. Marcature chiuse grazie alla premiata ditta “made in Liverpool” Coutinho-Firmino, col secondo autore del gol del 5-0.

Il brutto infortunio di Neymar
Il brutto infortunio di Neymar

A chiudere la nona giornata ci hanno pensato Perù e Argentina, che dopo aver dato vita a una bellissima partita 7 anni fa (Argentina in vantaggio grazie al gol del 21enne ed esordiente Gonzalo Higuain, pareggio raggiunto dai peruviani al 90° e gol del definitivo vantaggio, nonché della certezza della qualificazione dell’Albiceleste al mondiale sudafricano realizzata dall’indimenticato Martin Palermo al 93°) si è ripetuta in fatto di spettacolo in questa occasione.

L’Argentina, priva di Messi, fermato da un infortunio muscolare, recupera dalla squalifica Paulo Dybala, che con il solito Pipita ha riproposto la coppia gol della Juventus anche contro la Blanquirroja. Ad aprire le danze è stato Ramiro Funes Mori, difensore centrale dell’Everton, che ha la fortuna di trovarsi al posto giusto al momento giusto e di spedire così la palla alle spalle di Gallese, portiere del Veracruz.

Nel secondo tempo, però, il Perù (perdonate il gioco di parole) alza il baricentro, diventando estremamente più pericoloso degli argentini. Al 58° Miguel Trauco, interessantissimo terzino in forza all’Universitario di Lima trova con un bel cross il solito, intramontabile, incredibile José Paolo Guerrero. Miglior marcatore di sempre della sua nazionale, oltre ad essere l’unico giocatore ad aver vinto per due volte consecutive la palma di miglior marcatore della Copa América. Una partecipazione al mondiale, forse, la meriterebbe.

L’Argentina, visto il miglior momento dell’avversario, decide di “tornare” in campo, finché, al 77°, un cross di Zabaleta trova il piede e quindi il gol di Higuain, che riporta in vantaggio i suoi. Ma è un vantaggio molto illusorio, poiché all’82° Funes Mori strattona Guerrero che cade in area. Calcio di rigore. Dal dischetto va Christian Cueva, centrocampista del San Paolo, che spiazza Sergio Romero e fissa sul 2-2 il risultato di una partita che per larghi tratti avrebbe meritato il Perù.

Cueva e Guerrero festeggiano il 2-2
Cueva e Guerrero festeggiano il 2-2

Nella notte tra martedì e mercoledì si disputerà la decima giornata del girone di qualificazione sudamericano, con altre cinque delicatissime sfide: la prima, che si disputerà alle 22:00 di martedì, è quella tra Bolivia ed Ecuador, dove nel difficilissimo campo di La Paz, il più “alto” (3.600 metri sul livello del mare) del mondo la Tricolor dovrà mantenere il suo delicatissimo terzo posto; alle 22.30 di martedì Colombia-Uruguay si segnala come una partita di cartello, con la nazionale due volte campione del mondo che guida attualmente il girone; all’1:30 di mercoledì ci saranno invece due sfide già decisive, una tra Argentina e Paraguay, distanziate da soli 4 punti, l’altra tra Cile (momentaneamente fuori dai mondiali) e Perù, lontani al momento ben 5 e 8 punti dalla soglia di qualificazione, dunque chi perde il derby delle Ande ha un piede e mezzo fuori dalla Russia; ultima ma non certo per importanza la sfida tra Brasile e Venezuela alle 2:30 di mercoledì, anche se con buone probabilità si tratterà dell’ennesima goleada verdeoro.

Una breve panoramica sulla classifica del girone: Uruguay 19, Brasile 18, Ecuador-Colombia-Argentina 16, Paraguay 12, Cile 11, Perù 8, Bolivia 7, Venezuela 2

Impostazioni privacy