Atalanta, la Dea sull’Olimpo delle big

A Bergamo nelle ultime settimane il clima era particolarmente sereno, aleggiava grande entusiasmo, giustificato dalle recenti (ottime) prestazioni atalantine; oggi, però, quell’atmosfera è ancora più intensa, perché si può respirare aria d’alta quota, aria d’Europa.

AMMAZZA-GRANDI – La vittoria in casa contro la Roma è solo l’ultima dimostrazione di forza, che fa capo ad una serie di performance da ”big”. Nelle ultime otto giornate di campionato l’Atalanta ha raccolto 22 punti su 24, con 15 gol fatti a fronte dei 3 subiti, conquistando meritatamente il quarto posto in classifica (da condividere con la Lazio). Non è casuale né fortunoso questo risultato: la squadra allenata da Gasperini esprime un buon gioco, ma, cosa più importante, lo fa a ritmi elevatissimi. È la vera e propria rivelazione del campionato, stupisce per intensità, freschezza e coesione nel gruppo. Davanti a questa Dea si sono dovuti inchinare anche top club come Roma, Inter, Napoli, e la sua marcia sembra essere iniziata con la vittoria sul Torino alla terza giornata. E pensare che, dopo la sconfitta contro il Palermo, la panchina del Gasp sembrava traballare… Invece ora si trova a guidare la formazione più in forma del campionato, ad un punto di distanza dal secondo posto, con il Napoli alle spalle.

DOVE NASCE – Per il gioco espresso sembra la più vicina al titolo di “anti-juve”, ma attenzione, il che non è da intendersi esclusivamente come conseguenza della mancanza di alternative, bensì come merito del lavoro che si sta svolgendo a Zingonia, dove si trova il centro di allenamento Bortolotti. In questa struttura, che dal 2004 è anche sede della società, si allenano sia le giovanili che la prima squadra. È qui che il fenomeno Atalanta nasce e cresce. 

COME CRESCE – Da diversi anni, ormai, è universalmente riconosciuto il valore del settore giovanile bergamasco, tra i più prolifici e rispettabili d’Italia. Gagliardini, Grassi (trasferitosi a Napoli, tornato in prestito) e Caldara, oggi punti fermi della Dea, sono gli ultimi prodotti del vivaio, arruolati anche in nazionale U-21. Questi ragazzi stupiscono di partita in partita, non solo per le qualità tecniche che fanno ben sperare i tifosi, ma anche per l’atteggiamento con il quale entrano in campo: dimostrano personalità in abbondanza, senza rinunciare all’umiltà. Per dare un idea dello standard qualitativo che si trova in questa “cantera”, ricordiamo, tra gli altri, giocatori quali Morfeo, Zaza, Montolivo, Pazzini, Gabbiadini, Bonaventura, Padoin, Consigli, Baselli, Zappacosta e Sportiello.

CONTRIBUTI – A questo fattore, che ha dato un forte contributo alla costruzione del gruppo e dell’identità di squadra, va aggiunta la rivelazione Kessiè. Il giocatore ivoriano sta stupendo per grinta, tecnica e personalità: arrivato in estate dal Cesena, era considerato un mediano d’interdizione, invece si è dimostrato un tuttocampista con la particolare propensione all’inserimekessiento, ha ottimi tempi di gioco e capacità tattiche che gli permettono di unire i reparti anche nelle situazioni più difficili, quando le squadre tendono ad allungarsi. E poi c’è il Papu Gomez, che dopo un inizio di stagione travagliato ha ritrovato la forma migliore, tornando a fornire qualità al reparto offensivo.

CONVINCERE AIUTA A VINCERE – Questo
insieme di giocatori è un gruppo formidabile, e certo, non si era abituati a vedere l’Atalanta così in alto, ma ciò che può far sorridere i tifosi nerazzurri non è tanto la classifica, quanto il bel gioco e l’identità del team. Sono spregiudicati e ora, oltre che rispettati, sono temuti.

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