Claudio Ranieri: quando la riconoscenza conta zero

Quando si leggono le storie ai bambini per farli addormentare di solito si cerca, per fargli fare sogni decorati di tranquillità, di narrare loro storie dove valorosi soldati sconfiggono draghi malvagi. Storie  dove il bene spesso e volentieri vince sul male perchè, come nella vita, tutti vorremmo poter vedere i finali contornati di meriti a favore dei buoni. Molto spesso però non succede questo, molto spesso anche nelle fiabe, seppur con inizi che tutto lasciano presagire tranne finali apocalittici, succede l’impensabile. Ed oggi nei racconti, come nella realtà, è accaduto ciò che tutti i sognatori non avrebbero mai voluto leggere e ascoltare: Claudio Ranieri, allenatore del Leicester, è stato sollevato dall’incarico di allenatore. Esonerato. Fine del sole nel cielo, fine del tifo sfrenato, fine delle pizze per omaggiare i suoi giocatori, fine delle conferenze stampa dove veniva portato in trionfo, fine delle sue risate e dei suoi occhi lacrimosi, fine delle parole d’amore verso  suoi giocatori, fine dei cori in suo favore dei tifosi, fine delle sue esultanze. Insomma, fine di tutto ciò che poteva considerarsi come una vera e propria favola.

L’allenatore Testaccino aveva portato in trionfo una squadra nata per salvarsi, nata per cercare di rimanere in Premier e per cercare di valorizzare qualche giovane. Questo chiedeva la presidenza e questo Claudio Ranieri aveva il compito di fare. In cuor suo però sapeva che avrebbe potuto aspirare a qualcosa di più grande di una semplice salvezza e così successe. Prima la qualificazione in Champions e, stringendo i denti fino all’ultima giornata, il titolo di Campione d’Inghilterra dopo 133 anni di storia della società delle foxes. La sua felicità gli si leggeva negli occhi e la sua commozione evidente data dal suo cuore, da quel cuore che ha pompato nelle vene erba verde di campo per anni. Allenamenti sotto i diluvi, le esperienze in Italia, il quasi scudetto con la sua Roma, gli anni passati al Chelsea, la Fiorentina e l’Inter, la Juventus, le diatribe con Mourinho che gli dava del “vecchio” nelle sue conferenze stampa. Insomma, tutta una vita donata al calcio e premiata con questo trofeo e con il premio da parte della Fifa come miglior allenatore al mondo.

Questa stagione però qualcosa ha reso quel cielo limpido e pulito un insieme di nuvole nere pronte a scatenare fulmini e tempeste da un momento all’altro. Claudio si è ritrovato a dover far fronte ad uno spogliatoio spaccato e guidato contro di lui proprio da quei giocatori da lui coccolati e svezzati al grande calcio, come Vardy e Mahrez. La cessione di Kanté in estate e una classifica sempre peggiore culminata dall’estromissione in FA Cup da parte del Millwall hanno reso la situazione irrecuperabile. Niente è valso il miracoloso primo posto nel girone di Champions e un ottavo di finale ancora tutto da decidere contro il Siviglia.

Molti si sono lasciati trasportare dall’esonero di Ranieri e tanti sono stati i commenti da parte di ex giocatori e tecnici. Gary Lineker, storica bandiera Foxes, ha twittato: “Dopo quello che ha fatto per il Leicester, cacciarlo è inspiegabile, imperdonabile e sconvolgentemente triste. Grazie mille di tutto, Mr. Ranieri”. Luciano Spalletti: “Claudio Ranieri esonerato dal Leicester? Mi dispiace molto, in questo sport si vede che non c’è nemmeno un po’ di riconoscenza“. Della stessa opinione dell’allenatore della Roma anche Pat Murphy, opinionista Bbc:”dov’è finita la decenza nel calcio?. Il commento dell’ex Pallone d’Oro Michael Owen: “Una completa e totale sciagura” mentre l’ex ct dell’Inghilterra Glenn Hoddle si lascia andare ad un glaciale e sintetico: “Sono molto sorpreso e stupito”

Il bambino prima di addormentarsi chiede alla mamma con tono vispo e interessato: “Mamma, ma alla fine i buoni vincono sempre nella vita come nelle favole che mi racconti?” – “Purtoppo no amore, purtroppo no…”

Aristotele diceva: “Che cosa invecchia presto? La gratitudine“, mister Ranieri lo ha sperimentato sulla sua pelle, questa volta come non mai.

Emanuele Giubilei

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