Vezio Benetti: idolo delle telecronache pazze, un giornalismo romantico e in via d’estinzione

Di Vezio non ne esistono molti. A differenza dei vari Luca, Stefano, Francesco e compagnia bella, quando nomini “Vezio” ti puoi riferire solo ad una persona. A Livorno, quella persona si chiama Vezio Benetti. Guardando il curriculum nudo e crudo, si nota una lunga carriera da giornalista in quel di Granducato Tv (rete che si occupa delle province di Livorno e Pisa) e un mandato come assessore dello sport nel comune labronico. Ma i suoi inizi parlano di viaggi in tutta Italia, come fotografo che seguiva il Livorno Calcio. Una vita al cospetto dell’amaranto, per la sua gioia e per il dovere di aiutare la famiglia, orfana del babbo ad un’età in cui nessuno dovrebbe farne a meno.

Vezio Benetti, giornalismo in via d’estinzione

Una persona potrebbe immaginare quest’uomo con molta compostezza, un classico tipo da giacca e cravatta, abituato magari a guardare le persone dall’alto in basso, oppure più banalmente, una persona normale che ha raggiunto quello che voleva nella vita. Ma la normalità non esiste, altrimenti non saremo qui a parlare di quest’uomo.

Vezio Benetti è quanto di meglio ci si possa aspettare da quella parte di giornalismo “bonaria”, vicina al popolo e alle sue tradizioni, alle sue problematiche e al suo futuro. Ma è quando si tocca il Livorno calcio che Vezio dà il suo meglio: le sue telecronache piene di passione e di tipica ironia toscana (o meglio livornese) spiazzano il tifoso ascoltatore, che si ritrova barcamenato in racconti che variano dal fuorigioco al ponce (tipica bevanda alcolica di Livorno) passando per ricordi del passato, paesi dai nomi improbabili, punizioni dal limite, proverbi e modi di dire del luogo, battute al limite del clamoroso e via dicendo.

Quel romanticismo da “Mai dire Gol”

Vezio, a differenza dei suoi colleghi, non è mai stato impostato in qualche modo da chi lo mandava in onda: ha sempre avuto carta bianca, e non ha mai avuto peli sulla lingua. Il suo modo di parlare diretto e sprezzante, quasi fosse al bar e non in uno studio televisivo, ha fatto di lui un idolo assoluto tra i tifosi amaranto; un successo che lo ha visto finire persino nel mirino di “Mai dire Gol”, in un epoca in cui il calcio aveva molto più romanticismo di adesso. Ai giorni nostri il Livorno è reduce da annate piene di sali e scendi, e ora si ritrova tristemente in Lega Pro. Il buon Vezio lo potete trovare subito dopo la partita, una telefonata al suo programma e parlate con lui di quello che è successo, magari scambiando qualche risata, anche se di questi tempi il Livorno non è che dispensa molte gioie.

Certe cose cambiano col passare degli anni; Vezio Benetti, invece, non cambierà mai. E noi gliene siamo infinitamente grati.

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