È ora di tifare senza paura!

C’è sempre un motivo in più per tifare Italia quando si gioca contro la Germania. C’è sempre quello sguardo al passato che per forza di cose ti porta a crederci, che vinceremo. Quell’attimo di consapevolezza che ha permesso a Balotelli di accorgersi di saper giocare come si deve, quando vuole. Quella fame di riscatto che ha dato a Grosso la forza di segnare quel gol allo scadere più o meno dieci anni fa. Quell’ostentazione di forza che nel Mondiale del ’70, nella partita poi definita “del secolo”, ci ha permesso di decretarci vincitori. Italia – Germania è la partita delle partite. Che sempre ci ha visto sfavoriti all’alba e vincitori al tramonto. Motivo per cui, non c’è da aver paura oggi, bisogna tifare Italia.2euro_2016

Anche oggi, se guardiamo le due squadre, a manifestarsi è il presentimento di una brutta giornata. Come si fa a non aver paura di non riuscire a segnare a Neuer, che ancora di gol non ne ha presi in quest’Europeo? A non riuscire ad abbattere, e loro di muri ne sanno qualcosa, quel muro difensivo che impedisce di passare pure alle mosche, di questo come si fa a non aver paura? Loro invece di muri ne abbattono, e anche di questo ne sanno qualcosa in più, come qualcosa in più ne sanno pure le difese di Slovacchia, Ucraina, Ungheria e Irlanda Del nord, che in quattro ne sommano otto di gol subiti dai crucchi. Di questo pure ci sarebbe da aver paura. L’unica a resistergli, senza però scalfirli, è stata la Polonia, ma che anche lei non scherzava lì dietro. Ma non dimentichiamo che anche noi, in difesa non scherziamo. Teniamo gente seria. Gente che ha morso le caviglie a chiunque e che pure al dio Ibra ha chiuso le frontiere. Primo motivo per cui non aver paura quest’oggi, Perché Mueller e compagni dovranno vedersela con quel trio che la paura non sa cos’è. Quella BBC che che si sogna pure il Real Madrid, che di BBC ne ha già una. Perché Bonucci-Barzagli-Chiellini non hanno paura di affrontare nemmeno Bale-Benzema-Cristiano Ronaldo, figuriamoci Mueller e compagnia bella. E se non hanno paura loro, perché dovremmo averla noi?

Che vinceremo è tutt’altro che scontato. I pronostici virano verso le fitte nuvole tedesche, ad oscurare l’azzurro nel cielo. Ma l’azzurro c’è dietro quelle nuvole, e il sole noi ce l’abbiamo dentro. Undici fitti raggi che mossi dal nostro entusiasmo devono riuscire a penetrare e a dileguare quelle nuvole. Che pure se non ci Grosso e Balotelli, e i fenomeni del 70′ hanno già appeso le scarpine al chiodo, quest’anno abbiamo una squadra che non col singolo ma tutta insieme ha dimostrato, nell’ultima partita contro la Spagna, di averci gli attimi in cui ci si accorge di saper giocarci al calcio, e che di riscatto ne sa qualcosa se pensiamo alla finale persa contro gli iberici quattro anni fa; una squadra che di forza, da questo Conte che, faccio la rima, ne è la fonte, ne pare avere una quantità smisurata. E per cui questa sera bisogna tifare. Magari aspettandoci, utopicamente, un’altra partita del secolo, di questo secolo, nella quale pure oggi il cielo vogliamo si tinga di azzurro. E per far si che avvenga dobbiamo tifare Italia oggi. Senza paura.

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