“Klassieker” nachtmerrie: Eredivisie riaperta, il Feyenoord trema…

È stato il weekend di Napoli-Juventus. È stato il weekend di Arsenal-City e Liverpool-Everton, così come quello di Monaco-PSG e Benfica-Porto. Ma bisogna sottolineare come sia stato anche il weekend di Ajax e Feyenoord, rispettivamente seconda e prima in classifica, che si sono affrontate nella splendida cornice dell’Amsterdam ArenA.

Last chance

Una sfida che, per i lancieri, sapeva di ultima spiaggia nella corsa all’Eredivisie. Impossibile, inoltre, non sottolineare che il match fra le due compagini biancorosse sia una delle partite più sentite della terra dei tulipani, definita “Klassieker” d’Olanda. Fatte tali doverose premesse, risulterebbe superfluo sottolineare l‘eccezionalità e la spettacolarità dell’evento.

Lancieri in Paradiso

Sei i punti che, prima kick-off di ieri pomeriggio, dividevano i collettivi guidati da Peter Bosz e Giovanni van Bronckhorst. I quali, al triplice fischio dell’arbitro, si sono dimezzati, per effetto delle reti firmate da Neres e Schoene. Davvero fantastico, inoltre, il bolide con cui il danese ha sbloccato il match dopo appena cinquantadue secondi. Inutile, se non ai fini statistici, il gol siglato allo scadere da Kramer.

Lunghe attese

Dal sogno, quindi, di chiudere il campionato proprio in casa degli odiati rivali al nachtmerrie. Una parola che, in lingua olandese, vuol dire incubo. Che sarebbe quello vissuto dalle parti di Rotterdam qualora, anche quest’anno, l’Eredivisie dovesse vincerla qualcun altro. Sono passati, infatti, ben quasi diciotto anni, non pochi nel calcio, dall’ultimo trionfo del Feyenoord, datato 1999. Da allora, al de Kuip sono arrivate soltanto due coppe olandesi ed una Coppa Uefa, oggi Europa League. Decisamente non tantissimo, comunque, per uno dei tre club più importanti e titolati d’Olanda.

Reagire, ora

Occorre, quindi, ripartire e farlo subito. Perché vedersi alzare in faccia, anche quest’anno, quel trofeo potrebbe essere uno smacco troppo grande. Sia per i tifosi, senza dubbio alcuno, i più calorosi del paese. Sia perché l’aver comandato il campionato per ventotto giornate. Sia perché sono passati quasi vent’anni dall’ultima volta che hai scritto il tuo nome nella storia del calcio olandese. Ma, soprattutto, perché ti chiami Feyenoord.

 

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