Ancelotti trova una prestazione di assoluta qualità, trova certezze per il futuro e una compattezza, una forza ed una scioltezza di manovra che lascia ben sperare per il futuro. Per Wenger invece, è la solita delusione di chi ha l’abitudine di essere un eterno secondo, che mai può puntare più in alto, per essere là dove conta, insieme ai grandi. Quando ti chiami Arsenal sei sempre chiamato a dimostrare qualcosa, ma di questo passo è più facile rimanere delusi. L’andata di ottavi di Champions League è andata, all’Emirates serviranno svariati miracoli per passare il turno.
This post was last modified on 15 Febbraio 2017
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