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Shevchenko, quando il sole riscalda Kiev

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In Ucraina quel freddo ti entra nelle ossa e nei sentimenti, ma chi ha un cuore grande riesce a rendere tutto più caloroso. Quella neve ferma le macchine creando traffico in dismisura, quel vento gelido riesci a fermarlo solo con cappotti di vita più grandi di te.

Andrij era piccolo e quell’atmosfera perennemente Natalizia non lo destabilizzava, aveva un sogno, quello di poter diventare uno dei calciatori più forti mai visti prima. Oggi compie 40 anni e vogliamo omaggiarlo così.

I TROFEI DI SCHEVA – 5 Campionati Ucraini, 3 coppe Nazionali con la Dinamo Kiev. 1 Scudetto, 1 Coppa Italia, Supercoppa Italiana, 1 Supercoppa Europa, 1 Champions League ed 1 pallone d’Oro con la casacca del Milan.  1 Coppa d’Inghilterra e una Supercoppa Inglese e infine una Supercoppa d’Ucraina prima di chiudere la carriera sempre con la Dinamo Kiev. Numeri pazzeschi, una carriera meravigliosa costellata da altrettante vittorie che fanno di questo ragazzo uno dei “migliori 125 calciatori viventi” come Pelé , nel 2004, disse dopo averlo inserito in questa lista molto molto particolare.

L’ANGELO DEL FREDDO –  Il suo sguardo misto a gioia e attesa nel vedere il pallone decisivo del rigore calciato nella finale di Champions contro la Juve rimane qualcosa di stupendo nei cuori di chi, da casa, ha vissuto il momento.

I suoi occhi da buono, il suo piede fatato, il suo fisico da macchina pronta ad esplodere hanno sempre reso questo giocatore un misto di emozione e calore, passione e amore agli occhi di chi lo osservava. Quello che un tempo era un ragazzo come tanti di un paesino di Kiev, adesso vinceva la finale di Champions League. Emozione allo stato puro.

Quando nel 1999 arrivò a Milano, sponda Milan, in quegli anni regnava sovrana la figura del Brasiliano che faceva sognare anche i non amanti del calcio. Ma il ragazzo dallo sguardo buono divenne ben presto un buon antagonista che, con i suoi gol e la sua grinta, divenne uno dei simboli del calcio Milanese di quegli anni.


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40 ANNI – Un campione come lui verrà ricordato sempre con passione da chi ha potuto gustarsi da casa, o allo stadio, le sue immense magie e, ne siamo sicuri, la fredda e glaciale Kiev ricorderà per sempre i suoi gol simili a quel raggio di sole che esce nei freddi pomeriggi d’inverno.

Emanuele Giubilei

This post was last modified on 29 Settembre 2016 15:57

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