Sono ore di grande tensione per l’Associazione Calcio Arbitri, specialmente per Alfredo Trentalange.
Il presidente è stato ascoltato ieri dal procuratore federale della Figc riguardo al caso D’Onofrio, arrestato lo scorso 10 novembre per traffico internazionale di droga.
Trentalange è finito nella bufera per più motivi: l’accusa più grave a lui mossa è stata di non aver accertato i requisiti di D’Onofrio prima di farlo procuratore.
Come riportato da Il Corriere dello Sport, il numero uno dell’AIA, assieme ai suoi legali e al vicepresidente Baglioni, ha ribadito la sua innocenza dichiarando di non sapere nulla degli affari di D’Onofrio.
Appena uscito dalla procura, Trentalange ha risposto con un sorriso sarcastico alla domanda sulle possibili dimissioni.
L’iter da presidente sembra però ai titoli di coda.
Lunedì 19 il consiglio federale si riunirà per decidere il futuro: l’ipotesi più reale è quella che vede il deferimento di Trentalange e l’assegnazione dell’AIA ad un commissario.
Tutto questo per “porre rimedio ad una situazione di pregiudizievole disfunzione”, come riferiscono gli avvocati.
Francesco Flaùto
This post was last modified on 17 Dicembre 2022
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