Due membri del Comitato Nazionale chiedono maggiore trasparenza (ansa) Rompipallone.it
Rinvii continui per l’elezione del futuro presidente AIA, le ripercussioni sono notevoli e spunta una richiesta del Comitato Nazionale.
Annata sicuramente non facile per l’Associazione Italiana Arbitri, tante polemiche in questa stagione sulle direzioni di diversi fischietti che non hanno raccolto il consenso degli addetti ai lavori, con il designatore Rocchi più volte chiamato a rispondere delle scelte compiute dai suoi sottoposti.
Sentiamo spesso parlare di collaborazione dai direttori di gara, in ogni contesto e categoria, collaborazione richiesta dagli stessi verso calciatori e dirigenti proprio per non far sorgere polemiche, caos e un clima ostile capace di diventare pericoloso, soprattutto nelle serie inferiori.
Il vero caso però sorge nel momento in cui le polemiche nascono internamente, tra le scrivanie dell’Associazione stessa: ad essere posto sotto osservazione è il comportamento assunto dal Presidente Pacifici.
Cos’è un arbitro se non espressione della democrazia? Ed è proprio la democrazia il valore che ricercano i due componenti del Comitato Nazionale dell’AIA Michele Affinito e Antonio Zappi che, secondo quanto riportato da TvPlay avrebbero richiesto, tramite una mail formale, le cause del rinvio continuo delle elezioni dei vertici dell’Associazione al presidente Pacifici.
Affinito e Zappi lamentano una gestione, da parte di Pacifici, abbastanza dubbiosa relativamente alle elezioni. Il presidente dell’Associazione aveva inizialmente fornito una motivazione: quella di uniformare il regolamento ai principi Coni, tuttavia tale spiegazione è risultata abbastanza opinabile dato che, nel frattempo, l’AIC ha ottemperato a questa necessità di uniformità e ha provveduto, in tempi celeri, alla rielezione di Umberto Calcagno.
Elezioni quindi che, a causa di un cavillo regolamentare, vengono rinviate continuamente, è lecito chiedersi quindi a cosa serva questo tempo? Sullo sfondo c’è, in corso, una vera e propria sfida per la presidenza.
Il programma elettorale di Trentalange si basa sull’eliminazione dell’eccessiva ingerenza della FIGC nel lavoro arbitrale, chiedendo la possibilità di garantire per i suoi fischietti una fortissima autonomia rispetto alla federazione.
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