Come giocherà Pioli alla Fiorentina? Un'indicazione ce la svela Edin Dzeko - rompipallone.it
C’è un’idea che prende forma a Firenze, anche se nessuno l’ha ancora svelata del tutto. Un indizio è arrivato da una frase detta quasi per caso da Edin Dzeko in conferenza
Stefano Pioli si è appena insediato alla Fiorentina e, naturalmente, la prima domanda che si fanno tutti è come ha intenzione di giocare, che squadra vuole mettere in campo e con quale schieramento tattico.
Per il momento non è dato sapere con certezza, visto che lo stesso Pioli non si è espresso in tal senso neppure in conferenza e che le indicazioni che arrivano dal mercato sono piuttosto contrastanti.
Ciò che sappiamo è che il nuovo tecnico sta cercando un regista. Questo è un segnale chiaro, anche se non definitivo. E guardando ai nomi attuali, è evidente che la Viola è molto lontana dal Milan campione d’Italia. A Firenze, per ora, non c’è un Leao. E anche a livello di esterni puri, la coperta sembra corta.
Non è detto però che Pioli voglia replicare lo stesso spartito. Anzi, conoscendolo, è più probabile che parta dal contrario. Che si guardi attorno, osservi gli uomini che ha a disposizione, e poi scelga di conseguenza. Non per rinunciare alle sue idee, ma per non forzare giocatori fuori ruolo solo per far tornare lo schema. Lo ha già fatto in passato, lo rifarà anche qui.
Gudmundsson, ad esempio, è rimasto, ma è un trequartista ibrido. Non è né un’ala né un 10 classico. E anche Gosens, che in teoria dovrebbe essere una certezza, ha bisogno di un contesto preciso. Ha reso al meglio con la difesa a tre e un sistema fluido che gli permetteva di sganciarsi. In una linea a quattro, diventa un giocatore molto diverso.
Nel frattempo, la Fiorentina ha ufficializzato due cose importanti: la permanenza di Moise Kean, con tanto di clausola scaduta e rinnovo alle porte, e l’arrivo di Edin Dzeko. A 40 anni suonati, l’ex Roma e Inter ha ancora voglia di mettersi in gioco. Non sarà un titolare fisso, questo è chiaro, ma avrà il suo spazio. E nella conferenza stampa di presentazione, ha lasciato intendere qualcosa di più.
“Io, Gudmundsson e Kean possiamo anche giocare insieme”. Una frase apparentemente innocua, ma che può aprire una finestra interessante sul pensiero di Pioli. Perché mettere due punte con un trequartista alle spalle – anche solo a partita in corso – è qualcosa che al Milan si è visto raramente. Ma qui, forse, le cose saranno diverse.
Chiaro: non è detto che diventi la norma. Ma tra le righe, e anche tra le voci di mercato, si percepisce qualcosa. La Fiorentina sta cercando un altro attaccante, ma con caratteristiche diverse: più leggero, più associativo. Il profilo ideale sarebbe uno alla Sebastiano Esposito, uno che può muoversi tra le linee, aprire spazi, magari giocare anche dietro una punta vera.
Questo conferma che Pioli tiene aperte più opzioni. Non c’è un’idea fissa, ma una volontà chiara: costruire qualcosa partendo dai giocatori. Senza forzarli, senza metterli fuori posto. Esaltando chi c’è, non aspettando chi manca.
La sensazione è che qualcosa stia nascendo. Senza proclami, senza titoli roboanti. Ma con la solidità di chi ha già vinto e non ha bisogno di dimostrarlo. E con l’istinto giusto per capire quando è il momento di cambiare musica.
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