Non era colpa di Motta? Una statistica clamorosa rivaluta la sua Juve (LaPresse) - rompipallone.it
Il retroscena sull’esperienza del tecnico, esonerato dopo solo 9 mesi, cambia tutto: un dettaglio non da poco sembra esser sfuggito a tanti
La Juventus ha iniziato la sua stagione vincendo e convincendo, con un 2-0 schiacciante in casa contro il Parma. A stupire i tifosi è la solidità ritrovata in difesa: sembra tornata la serenità in fase difensiva, che permette a tutti gli interpreti del reparto di giocare con maggior fiducia.
Fa effetto, specialmente, il paragone con la difesa bianconera dello sfortunato Thiago Motta, esonerato dopo solo 9 mesi e sostituito da Tudor. Ma c’è un dato, passato inosservato, che potrebbe far cambiare idea ai tanti critici del tecnico.
La Juventus vista con Thiago Motta al timone ha avuto momenti in cui la difesa è parsa spaesata dal primo al novantesimo minuto. E in quella cornice, l’appena rientrato Bremer ha fatto la differenza. Quando il brasiliano era in campo, infatti, il reparto respirava: i numeri lo dicono. Subito dopo il suo lungo stop, tutto ha cominciato a vacillare.
Alla 27ᵃ giornata del campionato, tra l’altro, i bianconeri si ritrovavano con la miglior difesa d’Italia: solo 21 reti concesse, gli unici in Serie A. Quattordici volte la porta era rimasta inviolata: per intenderci, più di chiunque altro nei Top 5 campionati europei. Solo Bayern e Atlético Madrid erano state più solide, pur con meno partite giocate.
E, in quelle 7 partite europee giocate con Bremer in campo, la Vecchia Signora ha subito un solo gol, e pure allo scadere, in Champions League contro il PSV. Il 2 ottobre, però, durante un match di Champions contro il Lipsia, arriva la mazzata: rottura del legamento crociato anteriore. Stop forzato per molti mesi, e buio totale per la Juventus.
Con l’atteso ritorno di Bremer, titolare fin da subito nella vittoria per 2-0 contro il Parma, la difesa bianconera ha ritrovato la solidità, con un clean sheet limpido. I numeri sono spaventosi: 69 tocchi, 8-9 salvataggi decisivi, un intercetto, 2 tackles, un blocco, 5 recuperi palla e zero dribbling subiti.
Ma, a richiamare l’attenzione, quel salvataggio su Pellegrino a porta spalancata: più che presenza fisica, è leadership tattica e mentale di un pilastro. E Kalulu, Gatti e anche Kelly, che la passata stagione era apparso fragilissimo, sembrano tornare a giocare con serenità.
This post was last modified on 27 Agosto 2025 20:02
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