Milan, l’ex Piatek non dimentica: stoccata velenosa contro i rossoneri (LaPresse) - rompipallone.it
Dichiarazioni forti del centravanti polacco, che non ha dimenticato l’esperienza rossonera: il racconto è netto
Il nome di Krzysztof Piatek rievoca ricordi misti per i tifosi del Milan. L’attaccante polacco, oggi in forza all’Al Duhail in Arabia Saudita, è tornato a parlare della sua avventura in rossonero, un capitolo breve ma intenso della sua carriera.
Arrivato a Milano nel gennaio 2019 per 35 milioni di euro, Piatek ha fatto sognare sin da subito i tifosi con una doppietta memorabile contro il Napoli, in Coppa Italia. Eppure, quella fiammata iniziale non è bastata per continuare a lasciare il segno con la maglia del Diavolo. E, nell’ultima recente intervista, l’ex centravanti ha ripercorso quei mesi, tra nostalgia e critiche che non sono passate inosservate.
“Giocare a San Siro con quella maglia è stato come realizzare un sogno”, ha confessato l’attaccante, ammettendo anche che non era pronto a gestire tutto quello che comporta giocare in una squadra così grande. In effetti, dopo un exploit straordinario al Genoa, dove aveva segnato 13 gol in appena 19 partite, il polacco sembrava l’uomo giusto per risolvere i problemi offensivi dei rossoneri. E, come dice lui, “In un club come il Milan devi fare la differenza subito. Non c’è tempo per crescere con calma, e io forse non ero pronto per quel salto”.
La sua stoccata, però, non si ferma al passato. Con un’osservazione pungente, il bomber ha messo il dito nella piaga di un problema che ancora affligge il Milan: la difficoltà di trovare un attaccante capace di garantire continuità. “Cambiano spesso, non trovano uno che segni e resti per anni”, ha detto, evidenziando una lacuna che i tifosi rossoneri conoscono fin troppo bene.
Il Milan sembra, effettivamente, sempre alla ricerca di un numero 9 che possa diventare protagonista. E Piatek, con il suo commento, sembra suggerire che il problema non fosse solo suo. Oggi, intanto, il polacco guarda avanti, lontano dai riflettori della Serie A che lo ha accompagnato, dopo l’avventura a Milanello, anche con le maglie di Fiorentina e Salernitana.
Ma il suo messaggio è chiaro: il sogno di aver giocato a San Siro resta tale, ma i rossoneri devono ancora trovare il loro bomber definitivo: non ha tutte le responsabilità. E quella frecciatina, velenosa ma sincera, è un promemoria per un club che deve trovare stabilità anche in quel ruolo.
This post was last modified on 30 Settembre 2025 16:18
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