Il profumo del calcio di una volta. Un caffè e una schedina per fare 13. Ecco la domenica dello sportivo di un tempo, i giocatori non avevano sponsor e il loro unico obiettivo era quello di onorare i contratti che li legavano alle loro squadre. Non esistevano clausole o bonus, esisteva lo spirito di squadra e il sacrificio. Le telecamere erano poche, le radio… tante. Chi non poteva permettersi i canali a pagamento delle prime emittenti televisive passava le domeniche con le radio accese immaginando le azioni di gioco ed esultando assieme al telecronista aspettando poi ore dopo di vedere le azioni salienti in qualche programma televisivo.
I SOLDI A DISCAPITO DEI SENTIMENTI
I CINESI COMPRANO TUTTI
LA MALINCONIA VINCE SU TUTTO
Chiudere gli occhi e rivivere la schedina fatta con il proprio papà che ti sussurrava la classica frase: “Metti al massimo due doppie perché altrimenti costa troppo“, ricordare i profumi del pranzo domenicale aspettando tutte le partite alla stessa ora e munirsi di radiolina sperando che il segnale regga. Tutto questo, per chi lo ha vissuto è e resterà sempre il vero calcio.
Emanuele Giubilei
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