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“Never Back Down”: la straordinaria lezione del Borussia Dortmund

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A volte pare che calcio e violenza debbano per forza trovarsi su due strade parallele. Ogni episodio che ci permette di amare questo sport incredibile si alterna con un altro che ci porta, consciamente o meno, a prendere le distanze dagli stadi, dalle partite, dalla squadra.

Avevamo appena fatto in tempo a superare le esplosioni del 13 Novembre 2015, quando tre persone persero la vita in prossimità dello Stade de France, in occasione dell’amichevole tra Francia e Germania. Ora la storia si ripete ma questa volta a farne le spese sono direttamente i giocatori, ed è forse più grave. Non perché loro siano più importanti di un qualsiasi tifoso ma perché si presume che i calciatori siano più monitorati e tutelati, specialmente quando sono con la squadra.

Ciò che è successo al Borussia Dortmund, e nel particolare a Marc Bartra, il quale ha riportato lesioni ad un braccio e la frattura del polso, è terribilmente preoccupante. Gli ordigni erano nascosti in una siepe e la polizia di Dormund, dopo aver trovato una lettera di rivendicazione della bomba, non esclude nessuna delle ipotesi, neppure le peggiori. La pista principale, però, sembrerebbe essere quella che riconduce ad una motivazione terroristica dell’attacco e i sospettati nel mirino sono due uomini appartenenti ad ambienti islamici apparentemente collegati alla lettera di rivendicazione trovata vicino all’autobus nella quale viene fatto riferimento all’attentato contro un mercatino di Natale a Berlino e alle missioni dei Tornado tedeschi in Siria.

Il Borussia Dortmund e la Germania non ci stanno. Il direttore generale del club tedesco si è detto scioccato ma la società giallonera si è già fatta sentire su Twitter invitando i suoi tifosi ad ospitare i supporter del Monaco per la notte, in vista della partita posticipata. In molti hanno già preso parte all’iniziativa e questo è un forte segnale per chi vorrebbe il mondo del calcio piegato davanti a queste barbarie. Anche la cancelliera Angela Merkel si è dimostrata vicina al club telefonando al dg giallonero Hans-Joachim Watzke, augurando ogni bene alla squadra, ed elogiando la reazione dei fan delle due squadre.

Forse anche in questa occasione il Borussia ci ha dimostrato che il calcio non è solo violenza (nel male) e belle coreografie (nel bene); è qualcosa di più, qualcosa che va oltre. Quel qualcosa che ci spinge ancora ad andare allo stadio, nonostante tutti e nonostante tutto.

Federico Casna

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