Guerra in Ucraina, De Zerbi:”Da uomo di sport non potevo girare le spalle al club”

Riecheggiano negli ultimi minuti le parole del tecnico dello Shaktar Donetsk, purtroppo non per motivi calcistici.

Si tratta delle prime parole che l’ex allenatore del Sassuolo rivolge a livello pubblico dopo i bombardamenti di questa notte.

De Zerbi Guerra Russia Ucraina

Queste le sue dichiarazioni a Italpress: “Me ne sto in camera, è una brutta giornata. Ho aspettato a lungo che la federazione sospendesse il campionato, fin da quando è successo quel che é successo col Donbass…però non mi sono mosso, perchè io sono qui per fare sport e non potevo girare le spalle al campionato, ai tifosi che ci seguono…ho tredici ragazzi brasiliani, il mio staff…potevamo tornare a casa almeno fino a quando non ci fosse stata sicurezza, no, abbiamo aspettato…stanotte ci hanno svegliato le esplosioni”.

“Stamattina hanno sospeso il campionato e dalle finestre dell’hotel Opera abbiamo visto file di auto che si muovevano…credo che stiano andando in Polonia…l’Ambasciata italiana ci aveva sollecitato di andarcene ma non potevo, ripeto, io uomo di sport, girare le spall. al club, al calcio e andarmene cosí…e alla fine hanno chiuso lo spazio aereo e si sta qui…”.
“Non credo almeno per ora che siamo a rischio, sono venuto qui per fare sport, davvero, e mi armo di pazienza
“.

“Non sono venuto per soldi, me ne offrivano di più in Italia, ma per fare esperienza …E ora aspetto. È un’esperienza, seppur triste, anche questa. Penso al grande Maradona che quando ce n’era bisogno diceva quel che pensava ai padroni del calcio”.

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