Palladino senza veli: “Il Monza? Mi hanno scelto per un motivo”

Reduce da un ottimo rendimento alla sua prima esperienza su una panchina, l’allenatore del Monza Raffaele Palladino si è raccontato in un’intervista al Corriere della Sera.

Tra i tanti temi affrontati dall’ex attaccante, che lo scorso 13 settembre è subentrato come tecnico dei brianzoli al posto di Giovanni Stroppa, anche il rapporto con Adriano Galliani e Silvio Berlusconi, l’importanza dei suoi due “mentori” Ivan Juric e Gian Piero Gasperini, ma anche qualche sensazione in vista della prossima partita a San Siro contro il Milan.

Su come si sia concretizzata la possibilità di passare dalla primavera alla prima squadra:

Il lunedì seguente al pari di Lecce mi telefona Galliani. Mi chiede di raggiungerlo a casa sua per conoscere le mie idee di calcio. Stiamo un’ora insieme a discutere prima che mi congedi, avvertendomi che la scelta finale sarebbe spettata al presidente. È stata una serata piacevole anche ad Arcore, lì Berlusconi mi ha chiesto pareri su ogni singolo giocatore, ma anche qualcosa sulla mia vita privata. Era curioso di conoscere Raffaele. Mi han detto di avermi scelto perchè sono un ragazzo intelligente e chi ha queste doti in ogni campo della vita secondo loro arriva anche senza avere troppa esperienza

Monza Palladino Intervista

Monza, Palladino: “Berlusconi vuole sapere tutto”

A proposito del proprio rapporto effettivo con il presidente:

“Di solito ci sentiamo dopo le partite per commentare la prestazione, ma poi anche a metà settimana. Vuole sapere tutto: com’è il clima, se ci sono infortunati…Poi fa delle considerazioni in base alla sua esperienza, anche al Milan“.

Parlando dei suoi due “maestri” nel ruolo di allenatore:

Con Juric ho un grande rapporto personale. Mi ha detto di andare e di spaccare tutto. Gasperini, invece, mi ha ribadito l’importanza di dare fin da subito una propria impronta di gioco dopo un cambio del genere”.

Sulla trasformazione che ha portato nella propria rosa:

Li avevo trovati demoralizzati, quindi ho lavorato sulla testa anche attraverso il contatto fisico. Li ho abbracciati e con ciascuno di loro ho avuto colloqui individuali. Ho cercato di dare un’identità e dal punto di vista fisico ho preteso allenamenti intensi. Dobbiamo concentrarci su una sfida alla volta, con equilibrio, senza esaltarci ora né deprimerci quando arriveranno le difficoltà“.

Riguardo il valore della prossima partita visto il grande passato in rossonero della dirigenza:

Sarà una gara storica, Berlusconi e Galliani la attendono sin da quando hanno acquistato il Monza. Speriamo di poter regalare loro una soddisfazione. Nelle partite più complicate il Monza si esalta. Sarà durissima ma è una di quelle serate in cui bisogna andare più forte e dare qualcosa in più”.

Ruggero Gambino

Impostazioni privacy