Assago, le parole dell’ex calciatore che ha fermato l’aggressore: “Ho dato un calcio alla mano”

In queste ultime ore, l’intera popolazione è stata sconvolta dai terribili avvenimenti accaduti nel centro commerciale di Assago, dove sono state accoltellate 6 persone.

Massimo Tarantino, ex calciatore di Serie A, si trovava casualmente sul luogo ed ha avuto la prontezza di affrontare e disarmare l’aggressore.

Tarantino ha parlato dell’accaduto in un’intervista a La Gazzetta dello Sport:

“Non sono un eroe, gli eroi sono altri. Io mi sono solo trovato nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Però ho fatto la cosa giusta.”

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L’ex difensore continua raccontando come ha vissuto l’aggressione:

“Ero alla cassa in fila con mia moglie e mia figlia di 22 anni. Siamo andati a fare la spesa come accade spesso. A un certo punto ho iniziato a sentire urlare, ma urla di dolore e di spavento. Ho visto quest’uomo correre verso di noi con un coltello in mano. E come prima reazione mi sono messo a protezione della mia famiglia, ho fatto un passo indietro”.

Spiega poi come si è mosso nel tentativo di disarmare l’assassino:

“Ha colpito un dipendente che stava a un metro da me e nello scontro sono caduti a terra. E’ stato in quel momento che ho avuto la lucidità di avvicinarmi e di dare un calcio alla mano che stringeva ancora il coltello. Ma l’arma non è finita lontano da lui. Così l’ho allontanata e con un piede ho bloccato la sua mano”.

Infine parla anche di Pablo Marí, calciatore del Monza accoltellato sfortunatamente sul luogo:

“Ho visto la moglie e il figlio vicino alle casse, quando ormai era tutto finito e stavano intervenendo i soccorritori. Perché penso che Pablo sia stato colpito nella zona centrale, tra i reparti. È da lì che sono arrivate le prime grida d’allarme”.

Edoardo Di Vito

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