“Non vogliono pagarmi perché sono incinta”, scandalo nel calcio femminile

Dei mesi non particolarmente facili per Alice Pignagnoli, calciatrice della Serie C ora con non pochi ostacoli alla sua carriera. Una dura denuncia, quella fatta dalla giocatrice della Lucchese, che condanna duramente la sua squadra dopo il suo rifiuto di pagarla perché incinta.

Un drammatico episodio che l’avrebbe ferita “come donna, madre e atleta“. Proprio queste, del resto, sono state le parole usate da Pignagnoli stessa su Instagram, come parte di un amaro discorso redatto dopo il dovuto addio alla Lucchese.

“A metà ottobre ho scoperto di essere incinta per la seconda volta, l’ho comunicato al manager della Lucchese, Mario Santoro – ha appunto spiegato Pignagnoli, come riportato sempre su Il resto del Carlino – e mi sono sentita dire che gli impegni presi in estate vanno rispettati: non era più loro intenzione pagarmi ciò che mi spetta“.

Un periodo non semplice, cui l’ostilità della Lucchese sembrerebbe aver ulteriormente contribuito:

“Allontanarmi dal campo è, per me, sempre un lutto a tutti gli effetti – ha infatti commentato su Instagram la calcatrice – Poi, contrariamente a quanto mi aspettassi, trovare una società ostile come la Lucchese ha creato un solco profondo. Mi sono sentita sola, inutile, incapace, un giocattolo vecchio da gettare”.

Non pochi così al momento i dubbi sul futuro per Pignagnoli, con contratto in scadenza a giugno con il club toscano e l’impossibilità di una rescissione, vista l’abolizione di quella stessa norma che prevedeva l’interruzione del contratto di un’atleta per gravidanza.

Una situazione con non poche contraddizioni quindi, in cui la giocatrice, in passato in Reggiana, Milan e poi Torres, dovrà in ogni caso essere pagata dal club fino al 31 gennaio. Da febbraio a giugno dovrebbe attingere al fondo per la maternità della Federazione. Intanto Alice Pignagnoli si chiede se ci sarà o meno una società intenta a offrirle un contratto.

Liliana Longoni