Andrea Accardi, la Bandiera sconosciuta dal cuore rosanero

Siamo a Palermo, città dal grande fascino, con costruzioni che denotano la grande influenza dei popoli che l’hanno attraversata ed arricchita. Passiamo da Mondello, con le famose ville in stile Liberty.

Andiamo nel centro storico con il Politeama e il teatro Massimo che, come due grandi guardiani, vigilano sulla città.

Come non passare dalla Vucciria dove “l’acqua non si asciuga mai“, mercato di giorno, luogo di divertimento la notte. Passiamo dalla Cattedrale di Palermo, dai mercati storici di Ballarò e Il Capo.

Assaggiamo l’arancina, “accarne” o “abburro” come si preferisce, il pane con la milza o con le panelle, i “stigghiola” e i mangia e bevi.

Poi passiamo al dolce con un cannolo o con la regina della pasticceria palermitana: la Cassata.

Ma è ora di andare, veloce tour della Casina Cinese e poi dritti al luogo dove si svolge la nostra storia, la storia di una Bandiera che pochi conoscono ma che molti amano, lo stadio Renzo Barbera, casa della squadra di calcio del Palermo.

Chi è Andrea Accardi

Si tratta di Andrea Accardi, nato a Palermo il 30 luglio 1995, un calciatore che ha deciso di donare la propria carriera alla squadra della sua città, in cui è cresciuto e che ama da quando ha emesso il primo respiro: il Palermo.

Andrea cresce a Palermo, entra nelle giovanili rosanero sin da piccolo e percorre tutte le tappe per poter entrare in prima squadra. Nella città viene visto come uno dei tanti, un ragazzino che vuole solo giocare a calcio e vedere il Palermo segnare.

Insomma, quello che i palermitani chiamerebbero un “picciutteddu assistimato” (un ragazzo sistemato, a posto).

Andrea Accardi, il debutto e l’occasione in Serie A

Il giovane difensore, dopo aver sorpreso lo staff rosanero con le sue prestazioni in primavera, viene convocato in prima squadra nel 2014-2015. Andrea però non trova spazio e il suo debutto tra i professionisti con la maglia rosanero non si avvera, ma sarà solo questione di tempo.

Infatti il Palermo decide di mandarlo in prestito al Trapani in Serie B dove però gioca apoena 15 minuti in due partite e non riesce ad incidere.

Nella stagione seguente, 2016/2017, invece la storia cambia, passa al Modena sempre in prestito e colleziona 24 presenze di cui 21 da titolare e trova anche il suo primo gol da professionista.

Andrea Accardi, il debutto con il Palermo e il fallimento

Una volta tornato dal prestito a Palermo ha finalmente la sua occasione. I rosanero sono retrocessi in Serie B e Andrea rientra tra i piani del mister. L’8 ottobre c’è il debutto con la maglia rosanero, al Renzo Barbera contro il Parma.

Il sogno di Andrea finalmente si è realizzato, la Curva Nord canta per lui, lo incita e finalmente l’uovo si è schiuso: Andrea è un’aquilotto pronto a difendere i colori della propria città.

Andrea Accardi
Andrea Accardi Palermo

In quella stagione il Palermo riesce ad arrivare alle finali dei playoff del campionato di Serie B ma, nonostante la vittoria per 1 a 0 al Renzo Barbera con goal di un altro palermitano, “NinuzzuLa Gumina, al Benito Stirpe di Frosinone i rosanero perdono 2 a 0 e il sogno di tornare in Serie A si spegne, nonostante le numerose polemiche.

L’anno seguente Andrea trova meno spazio con solo una partita giocata. E, se la situazione era già critica, su Palermo arriva una tempesta: la squadra è indagata per falso in bilancio.

Il Palermo viene escluso inizialmente dal campionato di Serie B, privandolo dei playoff guadagnati sul campo di nuovo e facendo ripartire la squadra in Serie C. Poi la decisione cambia e la squadra viene penalizzata con la rimozione di alcuni punti, facendole evitare la retrocessione ma anche i playoff.

In estate la situazione peggiora ulteriormente, la società non presenta in tempo la PEC per l’iscrizione alla stagione 2019/2020 del campionato di Serie B ed il verdetto è molto amaro per tifosi e giocatori: l’U.S Città di Palermo è fallito, dovrà ripartire dalla Serie D.

Dalla Serie D alla Serie B: uniti per tornare grandi

Della rosa del Palermo 2018/2019 soltanto un giocatore resta in rosanero: Andrea Accardi. Dario Mirri, imprenditore e tifoso palermitano, e Tony Di Piazza, imprenditore italo-americano decidono di rilevare la società, con il consenso del sindaco di Palermo.

Accardi, nonostante la possibilità di ripartire anche in Serie C con colori diversi, decide di restare accanto la squadra che l’ha cresciuto e che ama. Rimarrà per sempre il simbolo della rinascita rosanero.

Il Palermo nella stagione 2019/2020 vince il campionato di Serie D, interrotto a causa della pandemia di Covid-19. Nel 2020/2021 la prima stagione in Serie C è altalenante e il palermo esce ai playoff contro l’Avellino.

La stagione seguente inizia malissimo ma con l’arrivo di Silvio Baldini, che infonde i propri valori e insegnamenti, la squadra inizia a vincere e centra i Playoff. Il 12 giugno 2022 i rosanero vincono la gara di ritorno della finale per 1 a 0 davanti ad un Renzo Barbera gremito: il Palermo è di nuovo in Serie B.

L’addio più doloroso

Dopo una prima metà di stagione in cui Andrea Accardi non trova spazio a causa di infortuni e scelte tecniche è arrivato l’addio.

Infatti Andrea passa al Piacenza, squadra di Serie B. Il desiderio di giocare una partita in Serie A con il Palermo forse non verrà mai esaudito.

E così finisce una delle storie più belle del calcio italiano, che però pochi conoscono. Andrea magari non verrà ricordato da tutti come altre leggende rosanero come Eugenio Corini, Fabrizio Miccoli, Edinson Cavani, Paulo Dybala o Javier Pastore, ma sicuramente rimarrà nel cuore di tutti i tifosi rosanero, perché Andrea sarà sempre uno di loro, un ragazzino che ha “sacrificato” la propria carriera per giocare con la squadra della sua città e per aiutarla a tornare grande.

Grazie Andrea, perché ci hai dimostrato che in questo sport non esiste soltanto la ricerca della ricchezza, ma anche l’amore. L’amore per una città, per una squadra, per due colori: il rosa e il nero.

L’aquilotto è diventato grande, deve spiccare il volo e allontanarsi dal proprio nido, per magari un giorno, forse, tornare.

Giacomo Pio Impastato

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