Superlega, Reichart precisa: “Troppo presto per parlare di format, ma contiamo sui piccoli club”

Bernd Reichart, AD di A22 Sports, ovvero la società che vuole dar vita alla Superlega, ha svelato importanti dettagli riguardo l’andamento del progetto in un’intervista per La Stampa.

L’introduzione della Champions al posto della Coppa Campioni risale a 30 anni
fa. Se l’ultima riforma è così datata nel tempo, significa che qualcosa non va e bisogna ricominciare a cambiare
“.

Reichart Intervista Superlega

Superlega, Reichart: “I campionati nazionali stanno perdendo interesse”, poi il commento sulla Juventus e Agnelli

In risposta alla mancanza di consensi che il progetto Superlega sta riscontrando:

«In questo momento il nostro interesse principale è quello di mettere sul tavolo l’esigenza di un’azione per migliorare il calcio. Sappiamo che i presidenti di Uefa ed Eca non ci appoggiano. Ma noi stiamo dialogando molto con le Leghe più piccole e alcuni club delle Leghe principali. Oltre alle società delle grandi città che non fanno parte dei campionati più ricchi: sono squadre di grande tradizione che hanno bisogno di fare affidamento su un percorso più prevedibile nelle coppe europee per crescere. Altrimenti il gap diventerà sempre più ampio. Molti campionati nazionali stanno perdendo interesse»

A proposito del format che intendono proporre:

È troppo presto per scendere nei dettagli. Prima dobbiamo avere una base legale solida. Per questo occorre aspettare la sentenza della Corte di giustizia europea in primavera. A quel punto sarà anche più facile prendere accordi con i club. Quello che possiamo dire adesso è che vogliamo offrire un percorso minimo di almeno 14 partite europee ogni stagione. Così le società avranno una prospettiva sicura a livello di ricavi e visibilità internazionale. Con la possibilità di qualificarsi sia passando dal campionato che dalla prestazione europea della stagione precedente”.

Sulla possibilità che troppe squadre partecipanti possano compromettere l’intenzione di portare con la Superlega un modello simil NBA, dove solo i grandi club si affrontano:

Ci saranno divisioni di categoria nell’ambito dei queste 60-80 squadre: le sfide tra grandi squadre con fuoriclasse in campo aumenteranno di sicuro. È quello che chiede il pubblico. Dagli studi in nostro possesso risulta che questa è la richiesta dei tifosi. In Italia la percentuale è molto elevata”.


A proposito delle difficoltà che sta vivendo la Juventus, tra i pochi club fondatori rimasti a supporto della Superlega:

Non cambia il livello di impegno del club bianconero. Spero che Andrea Agnelli continui a dare il suo contributo al nostro progetto: apprezzo la sua convinzione che il calcio possa avere una funzione utile anche ad avvicinare i cittadini europei»

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