Caos in Serie A, sono arrivati quasi alle mani: problemi nello spogliatoio

La squadra oggi non ha ottenuto i tre punti. Tuttavia il pareggio può tranquillizzare l’ambiente che, nei giorni scorsi, è stato acceso.

Oggi il Napoli non è riuscito a trovare la vittoria, in casa, contro una Roma ostica da affrontare. La prestazione offerta dai partenopei è stata positiva tutto sommato ed evitare la sconfitta era prioritario per i ragazzi di Calzona. Tuttavia c’è un retroscena, che arriva dai giorni scorsi, sulla situazione interna del Napoli. Difatti prima del match contro la Roma gli animi tra alcuni giocatori non erano, forse, del tutto distesi. Ciò che ha provocato una quasi lite, all’interno dello spogliatoio, è stata una decisione imposta dalla società.

Napoli, caos interno prima della Roma

Alcuni giocatori non hanno apprezzato la decisione della società e i malumori sono stati presto palesati da questi ultimi.

Napoli, caos nello spogliatoio
Napoli, lite nello spogliatoio partenopeo – Lapresse – Rompipallone.it

Il Napoli, dopo la vittoria Scudetto dello scorso anno, sta deludendo. L’aura magica attorno agli azzurri sembra essere svanita e in questa stagione si è capito davvero poco di ciò che la squadra stesse passando. Non solo le cattive prestazioni, anche i dissidi interni allo spogliatoio fanno presto a venire a galla.

Un retroscena arriva proprio dopo il pareggio del Napoli contro la Roma. Difatti qualche giorno prima la società avrebbe imposto alla squadra di andare in ritiro, trovando il consenso del capitano Di Lorenzo e del tecnico Calzona. Tuttavia due giocatori su tutti si sarebbero opposti alla decisione: Anguissa e Juan Jesus, assieme anche ad alcuni malumori sulla decisione manifestati da Osimhen.

Difatti secondo Umberto Chiarello intervenuto Campania Sport Di Lorenzo e Juan Jesus avrebbero avuto anche un acceso confronto faccia a faccia. Opposti ai risentimenti di questi giocatori troviamo invece alcuni azzurri che avrebbero preso le difese del capitano come ad esempio hanno fatto Mario Rui, Raspadori e Politano.

 

 

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