
Infortunio Scamacca, che bordata dell'attaccante: "Tutti stupidi e vi dico quando tornerò" (LaPresse) - RompiPallone
La stagione di Gianluca Scamacca è stata compromessa a inizio agosto, nel test contro il Parma, in cui ha subito la rottura del crociato.
4 agosto 2024, amichevole estiva tra Parma e Atalanta. Il test amichevole termina 4-1 a favore dei ducali, ma si sa che i risultati delle amichevoli contano poco nell’economia della preparazione estiva. A importare però, in quella partita, fu la sostituzione obbligata, al 49′, di Gianluca Scamacca, costretto al cambio e uscito con ben più di un campanello di allarme da parte di staff medico e compagni.
In molti avevano compreso la gravità della situazione, ma gli esami hanno confermato le spiacevoli previsioni: rottura del crociato e stop forzato di almeno 6 mesi lontano dai campi di gioco. Una doccia freddissima per l’Atalanta e per Scamacca, con l’intera stagione, ai nastri di partenza, già compromessa.
Da lì un calvario infinito, con la stagione che proseguiva e l’attaccante classe 1999 costretto a guardare compagni e avversari giocare, mentre lui era costretto a lavorare sodo per rientrare nel più breve tempo possibile, facendo attenzione alle eventuali ricadute da un infortunio così grave e un tempo così lungo lontano dai campi.
In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, l’attaccante della Dea ha parlato dei difficili momenti dopo l’infortunio: “È il momento più difficile della mia carriera? Sì, perché non ero mai stato lontano dal campo così tanto. Ma è anche quello che mi ha messo davanti a uno specchio, alla prova: forse ne avevo bisogno per scoprirmi dentro quel 10% in più che non avevo prima, quando vivevo le difficoltà come tragedie. E invece bastavano solo un po’ di equilibrio e di calma in più”.
Lo stop col Parma, ad agosto, è stato l’inizio di calvario infinito: “La sfiga da sola non esiste. Feci tutto da solo: un movimento sciocco, di quelli che in allenamento ripeti dieci volte, ma forse ero un po’ stanco. Non fisicamente, anzi stavo una bomba. Magari più di testa: dopo l’Europeo avevo fatto solo venti giorni di vacanza, non avevo sbollito una grande delusione, non ero ancora pulito”.
La luce, almeno apparente, in fondo al tunnel arriva il 3 febbraio 2025, quando l’attaccante della Dea subentra per 5′ nella sfida tra Atalanta e Torino. Un recupero veloce, per alcuni anche troppo, che ha poi sfortunatamente causato una ricaduta.
Quei 5′ sono stati fatali. Altro infortunio: lesione della giunzione muscolo-tendinea prossimale del retto femorale della coscia destra e altra operazione. A parlare dell’infortunio durante Atalanta-Torino è stato il diretto interessato, puntando il dito contro chi parlava di recupero troppo veloce: “Atalanta-Torino: vedevo la luce e si è spenta dopo un minuto. Non ero pronto? È quello che dissero gli stupidi, ma tanto nel calcio è così: tutti dottori e tutti allenatori. Fatalità: un contrasto con Ricci, alzo la gamba, vado a vuoto e sento ‘tac’. Ho continuato perché mi sono detto: ‘Magari capita una palla in area…’. Ma avevo capito subito che mi ero fatto male“.
Sul recupero: “Tempi di recupero per il secondo infortunio: quattro mesi e mezzo. Quando riprenderà la preparazione, a metà luglio, ne saranno passati più di cinque: hai voglia…”.
This post was last modified on 22 Aprile 2025 12:09
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