Mancini si candida per la panchina della Nazionale: messaggio diretto a Gravina - (LaPresse) Rompipallone.it
Roberto Mancini manda un chiaro messaggio a Gravina: il tecnico vuole tornare sulla panchina della Nazionale.
Continua a tenere banco la questione commissario tecnico in casa azzurra. Sono passati 4 giorni dall’esonero di Luciano Spalletti, ma Gabriele Gravina non ha ancora individuato il profilo giusto da cui ripartire per risollevare le sorti della Nazionale e agguantare la qualificazione ai mondiali del 2026. Stando ai rumors, per la panchina azzurra c’è Rino Gattuso. L’ex Napoli, campione del mondo nel 2006, ha superato gli altri candidati, prendendosi un posto in primo piano nelle scelte della FIGC.
A sponsorizzare “Ringhio” sarebbe proprio Gianluigi Buffon, grande amico e compagno di Gattuso ai tempi della Nazionale. Tuttavia, la Federazione non ha ancora sciolto le riserve, tenendo aperte anche altre piste. In lizza restano Fabio Cannavaro, ma anche nomi a sorpresa come quelli di Domenico Tedesco, José Mourinho e Rafa Benitez. Intanto, in queste ore, si registra anche la candidatura di uno che ha fatto la storia recente dell’Italia, nel bene e nel male: Roberto Mancini, vincitore dell’europeo del 2021, ma anche artefice della mancata qualificazione ai mondiali in Qatar nel 2022.
Roberto Mancini ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, sfruttando la sua ultima uscita mediatica per mandare un chiaro messaggio al presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Il tecnico ha aperto le porte ad un possibile ritorno alla guida degli azzurri:
“La Nazionale? Nel calcio capitano situazioni e momenti così. Il problema è che se ne sono accavallati due o tre. Più stupito di come sia finita con Spalletti o di com’è andata con Ranieri? Sinceramente non ho i mezzi per rispondere, dovrei conoscere i fatti nel dettaglio e non è così. E poi sono cose che riguardano altri allenatori, non mi sembra giusto entrarci”.
Mancini ha poi ammesso:
“Se io e Gravina avessimo parlato di più in quelle settimane, e anche prima, per chiarire certe situazioni, non sarebbe successo nulla. Ma a volte si decidono anche cose sbagliate. È vero che non sentivo più la fiducia di prima, ma dovevo parlarne con il presidente: potevo farlo, questa è la mia colpa. Oggi, chissà, saremmo ancora insieme: per provare ad andare al Mondiale. E magari, dopo aver vinto l’Europeo, per tentare la doppietta”.
In seguito, Mancini si è mostrato nostalgico:
“Un motivo per cui tornerei? Perché per un allenatore non c’è cosa più bella che guidare la Nazionale: io ho vinto con i club, ma se vinci con l’Italia è un’altra cosa. E perché si tornerebbe sempre dove si è stati felici. A Coverciano stavo da dio, con tutti. C’era proprio un bel clima. Quello che forse è mancato ultimamente? E come faccio a dirlo? Quello che posso dire è che conosco molti dei giocatori che ci sono anche oggi e mi è dispiaciuto per loro che si sia creata questa situazione. Che per me sarebbe una bella sfida non ci sono dubbi. Anche un bel rischio, sì. Ma a volte bisogna prenderselo qualche rischio, no?”.
Mancini è convinto del potenziale della Nazionale:
“L’unico debito che sento con i tifosi è che, come ho sempre detto, mi sarebbe piaciuto, e mi piacerebbe, vincere un Mondiale. Quando iniziai, nel 2018, dissi che volevo vincere l’Europeo e mi diedero del matto: sembrava un’utopia, parlavano dell’Italia come della settima, ottava favorita. Abbiamo vinto scollinando semifinale e finale ai rigori? E l’Argentina non ha vinto il Mondiale battendo ai rigori l’Olanda e la Francia? Il nostro è stato un percorso lungo quattro anni, fatto di vittorie, di record: non una casualità. Lo direi ancora perché penso che si possa. Io sono convinto che ci siano tutti i mezzi necessari per essere al Mondiale fra un anno. Anzi, sono abbastanza sicuro che ci andremo: a sentire certi discorsi sembra che siamo già fuori. Troppo pessimismo? È la cosa più semplice da avere, perché rende di più: le cose negative sono quelle che fanno più notizia. Che fanno parlare”.
Mancini fa mea culpa:
“Oggi non so quello che succederà e non è il momento di entrare in certi discorsi. Ma che ho sbagliato scelta, che non lo rifarei, l’ho detto mesi fa, non negli ultimi giorni. In tempi non sospetti, diciamo così. Sacchi ha detto che merito un’altra chance? Arrigo è un simbolo della Nazionale e un modello per gli allenatori. E sa di cosa parla. Ha detto anche che per la Nazionale lui rinunciò a due miliardi di lire? Beh, anch’io rinunciai a dei soldi. Ma per la Nazionale sono cose che si fanno: ci sta tutto”.
Ricucire i rapporti con Gravina non sarebbe affatto un problema per Mancini:
“C’è spazio per ricomporre con Gravina? Non credo sarebbe un problema. Ci siamo già visti, ci siamo parlati, il presidente sa che nella vita si fanno anche errori. Essersi capiti su questo è la cosa più importante, al di là di quello che accadrà. L’ho risentito? Non negli ultimi giorni, ma non è passato tanto tempo da quando abbiamo parlato. E con i giocatori ho parlato? Non dopo le ultime due partite, però non ci siamo mai persi: ci scriviamo, soprattutto se fanno belle cose con i club. Con loro c’è un rapporto importante, che resterà tale per sempre: per me sono giocatori speciali, e io credo di esserlo per loro”.
This post was last modified on 12 Giugno 2025 11:21
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