Mauricio Pochettino ha perso la pazienza: il commissario tecnico degli Stati Uniti si è scagliato duramente contro un top player del Milan.
Scoppia la polemica in casa USA. A poche ore dell’esordio della nazionale a stelle e strisce nella Gold Cup contro Trinidad e Tobago, il commissario tecnico Mauricio Pochettino ha scagliato tutta la sua furia nei confronti di un suo giocatore. L’ex Tottenham ha preso di mira il top player del Milan, usando delle parole pesantissime.
Pochettino perde le staffe: attacco diretto al big del Milan
È scoppiata la bufera tra le fila della nazionale statunitense, i protagonisti della vicenda sono il commissario tecnico Mauricio Pochettino e la stella del Milan Christian Pulisic. La polemica è sorta a causa della volontà manifestata dall’attaccante rossonero. Il calciatore classe 1998 ha dato la sua disponibilità a giocare le due amichevoli contro Svizzera e Turchia. Tuttavia, ha anche annunciato di non essere intenzionato a partecipare alla prossima Gold Cup con gli Stati Uniti.
Una decisione che Pulisic ha preso dopo una stagione intesa e ricca di impegni. L’ex Chelsea vuole prendersi una pausa per ricaricare le batterie, sia fisiche che mentali, prima della nuova stagione. Negli ultimi due anni, lo statunitense ha disputato ben di 120 partite. Una scelta che non è stata accolta affatto bene in nazionale, facendo sbottare completamente Mauricio Pochettino.

Dopo la decisione di Pulisic, Mauricio Pochettino si è scagliato con rabbia nei confronti dell’attaccante del Milan: “Io ho tanta esperienza. Rispetto Pulisic e lo capisco, ma non ho bisogno che lui capisca me. Io ho il mio ruolo e tanta esperienza. I giocatori non devono capire o non capire, devono ascoltare e seguire un piano che non sta a loro dettare. Spetta a noi valutare se un giocatore ha bisogno o meno di riposo. Abbiamo un gruppo di professionisti, medici, preparatori atletici che possono fare le loro valutazioni”.
Pochettino ha poi rincarato la dose: “Dite che Pulisic è il nostro miglior giocatore. Certo è un buon giocatore, ma deve dimostrarlo. Se fa bene e se è il migliore è normale che ad attenderlo ci sia un posto in Nazionale, ma non è che può dire di volere questo o quello. Io ho firmato un contratto con la Federazione e sono il commissario tecnico, non sono un manichino. Voleva partecipare alle due amichevoli, ma non alla Gold Cup che per noi è un torneo importante. Ho deciso quindi di non convocarlo e questo è tutto. Inizialmente volevo chiamarlo, ma poi ho deciso così”.