La prossima edizione della competizione, che ha tenuto compagnia i tifosi durante l’estate, è pronta a stravolgere il format: ecco cosa cambierà
Nuova sede, nuove formule, nuovo numero di club. Il Mondiale per Club ha da poco cambiato veste, ma già nel 2029 potrebbe presentarsi con un volto diverso. La FIFA ha infatti comunicato alle confederazioni continentali che la prossima edizione sarà ricca di novità.
Il primo segnale di rottura con la scorsa edizione, vinta dal Chelsea del tecnico italiano Enzo Maresca, è la scelta della sede: con tutta probabilità, si svolgerà in Europa. Una decisione che influenzerà anche il periodo della competizione: si disputerà in estate, e non in inverno come sperato dal Qatar, che ambiva ad ospitare i grandi club mondiali.
Mondiale per CLub 2029: non solo la sede, ecco tutte le altre riforme
La sede, però, è solo la punta dell’iceberg. L’aspetto più atteso riguarda il format della competizione: la FIFA sta valutando seriamente la possibilità di ampliare il numero delle squadre, superando le 32 che hanno partecipato quest’estate negli Stati Uniti. Alcuni grandi club spingono da tempo per arrivare a 48, visto che ogni squadra in più significa incassi maggiori e una platea più vasta. Un salto diretto potrebbe, però, essere rischioso: troppe partite, troppa fatica per i calciatori, e la prospettiva di scontentare le leghe nazionali.

Per aggirare questi ostacoli, la FIFA sembra orientata a una soluzione alternativa: introdurre playoff di qualificazione nella settimana che precede la fase finale. Passare da 32 a 48 squadre vorrebbe dire alzare l’asticella da 64 a oltre 100 partite: un carico enorme, difficile da sostenere anche per i club più attrezzati. I playoff secchi, invece, aggiungerebbero tensione e interesse senza appesantire eccessivamente il calendario.
Non va dimenticato che la FIFA è già alle prese con tensioni legali e politiche: l’associazione European Leagues e il sindacato globale dei calciatori FIFPro hanno espresso forti preoccupazioni sul benessere degli atleti, e la Commissione Europea non ha ancora deciso se aprire un’indagine formale. Portare il torneo in estate, anziché in inverno come avrebbe voluto il Qatar, è dunque anche un modo per disinnescare conflitti con i campionati europei.
Si ragiona, inoltre, già su un Mondiale per Club da disputare ogni due anni. L’idea, tuttavia, non sarà discussa prima del 2030, quando scadrà l’attuale calendario internazionale. Nel frattempo, il torneo rimane in fase di sperimentazione: nuove sedi, formule diverse, più investimenti e guadagni per i club.
Il disegno finale della FIFA è chiaro: trasformare il Mondiale per Club in un evento centrale. E il 2029, tra sede europea e playoff, potrebbe rappresentare il vero momento di svolta della competizione.