Sembrava una storia d’amore pronta a ritrovarsi e invece siamo di nuovo punto e a capo. Una telenovela che non accenna minimamente a terminare.
L’Atalanta domani alle 15:00 torna in campo e ospita il Lecce dopo le due settimane di sosta della Nazionali. Quella sosta che ha colpito anche la Dea, costringendola a fare a meno di Gianluca Scamacca.
Pur essendo un stop che non dovrebbe preoccupare più di tanto, Juric deve comunque prenderlo in considerazione in vista della sfida contro i salentini, in cui lancerà l’ex di turno Krstovic come unico riferimento centrale.
Tanti dubbi anche alle spalle del montenegrino. De Ketelaere ha il posto assicurato, mentre al suo fianco non ci sarà sicuramente il suo compagno di reparto preferito, Lookman. E a questa telenovela, ora bisogna aggiungere un nuovo episodio.
Juric duro in conferenza stampa: dichiarazioni forti contro il nigeriano
Alla fine è rimasto dopo un’estate alimentata da un continuo tira e molla. Prima l’Inter, poi la lettera d’addio, fino all’assenza non giustificata ad inizio ritiro. E questo è solo il sunto, con Lookman che ora è tornato a Bergamo.
Tutto faceva capire che un qualcosa poteva cambiare all’interno dello spogliatoio, con un reintegro graduale in squadra. Quel reintegro che sembrava anche imminente dopo essere stato inserito della lista Champions.
E invece Juric ha voluto fare chiarezza su questo aspetto, parlandone direttamente in conferenza stampa con dichiarazioni che non lasciano alcun dubbio sulla situazione ambientale in casa Atalanta.
Una gestione non facile della situazione, con un calciatore considerato top e con cui ha anche buoni rapporti, ma con atteggiamenti non da Dea. Juric vuole uomini che lottano per il valore più del nome stampato sul petto, che per quello dietro la schiena.
Un “Ca**o, non siamo l’Atalanta, non dobbiamo pregare nessuno. Andremo avanti così” che non lascia troppe fantasie. Un messaggio diretto ai tifosi, e soprattutto, a Lookman. Juric non fa sconti a nessuno e lo ha detto apertamente, senza troppi giri di parole, in pieno stile suo.
Ora resta al nigeriano decidere se ascoltare le parole del suo tecnico e lottare per ottenere un posto tra i convocati, oppure godersi la tribuna fino a gennaio. Un percorso per il perdono che sembrava vicino, è che invece è ancora lontano anni luce. Se mai dovesse esserci.