Il calcio italiano perde una delle sue figure più iconiche. È morto a 84 anni Giovanni Galeone, storico allenatore e uomo di campo raffinato, capace di lasciare un segno profondo nel gioco e nella formazione di molti tecnici di oggi. L’ex tecnico di Udinese, Pescara e Perugia si è spento all’ospedale di Udine, dove era ricoverato da alcuni giorni.
Il suo nome resterà legato non solo ai risultati, ma soprattutto alla filosofia e all’idea di calcio moderno che ha trasmesso a generazioni di allenatori. Tra i suoi “allievi” più celebri ci sono Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini, che ironia del destino si sfideranno proprio questa sera in Milan-Roma.
Un maestro di idee e coraggio
Galeone era considerato un innovatore, un tecnico fuori dagli schemi. Ha costruito la sua fama tra gli anni Ottanta e Novanta, portando il Pescara in Serie A con un calcio coraggioso e offensivo, capace di entusiasmare e sorprendere.
“Amavo l’idea di rischiare, di provare sempre a vincere. Non mi piaceva il pareggio, non era nella mia natura”

Così amava raccontare il suo calcio, fatto di equilibrio ma anche di personalità. In Friuli e Abruzzo è ricordato come un autentico riferimento, un uomo che ha saputo trasmettere passione e libertà di pensiero anche a chi, come Allegri, avrebbe poi raccolto il suo testimone.
Il legame con Allegri e Gasperini
Il suo rapporto con Massimiliano Allegri era qualcosa di più di una semplice amicizia. Lo ha allenato ai tempi del Pescara, diventando per lui un punto di riferimento anche dopo la carriera da giocatore. Allegri lo ha spesso definito “un maestro di vita e di calcio”.
Anche Gian Piero Gasperini, attuale tecnico della Roma, ha più volte raccontato quanto le idee di Galeone lo abbiano ispirato nel modo di interpretare il gioco. Due eredi diversi, ma uniti dall’impronta di un allenatore che aveva fatto del pensiero libero la sua cifra stilistica.