La NFL vive ore di profondo dolore per la morte di Marshawn Kneeland, 24 anni, difensore dei Dallas Cowboys. Il giocatore è stato trovato senza vita a Frisco, in Texas, dopo essere fuggito da un controllo di polizia. Diffuso anche un comunicato nel quale esprime grande tristezza per una perdita che colpisce una delle figure più giovani del roster. L’episodio ha scosso l’ambiente sportivo statunitense e ha aperto una riflessione sul rapporto tra atleti, pressioni e salute mentale.
Tragedia nel mondo dello sport: le prime ricostruzioni della polizia
Secondo quanto riportato dalle autorità locali, Kneeland non si sarebbe fermato a un controllo per una violazione del codice della strada. Il giocatore avrebbe poi avuto un incidente con il suo veicolo e avrebbe continuato la sua fuga a piedi. La polizia lo ha trovato morto circa tre ore dopo l’incidente sembrerebbe per un colpo di pistola.
Il comunicato dei Dallas Cowboys e l’impatto sulla NFL
“È con estrema tristezza che i Dallas Cowboys informano che Marshawn ha tragicamente perso la vita questa mattina”
Kneeland era stato scelto al secondo giro del Draft NFL 2024 e aveva segnato il suo primo touchdown nell’ultima partita contro gli Arizona Cardinals, riportando in end zone un punt bloccato. L’episodio ha riportato attenzione sulle pressioni che vivono molti giovani atleti della NFL, spesso al centro di aspettative elevate fin dai primi anni di carriera.
Un dolore che colpisce compagni, famiglia e tifosi
“La farò finita con tutto”
Questo messaggio, inviato ai familiari e ai compagni, ha confermato la gravità del momento vissuto dal giocatore. Kneeland era apprezzato per dedizione e atteggiamento, qualità che lo avevano reso una figura rispettata nello spogliatoio. La tragedia apre un nuovo fronte di riflessione sul ruolo del supporto psicologico nel mondo sportivo statunitense.