Manca sempre meno al ritorno della Serie A dopo la sosta delle Nazionali. E la Juventus dovrà vedersela contro la Fiorentina, in un match quasi dalle prime volte. Per Vanoli sarà la prima davanti al suo pubblico, mentre Spalletti cerca la prima svolta della stagione, ritrovando quel successo lasciato a Cremona. Quel successo frutto anche di una buona solidità difensiva, con i soli due gol subiti in tre partite totali tra campionato e Champions. Solidità frutto anche della crescita di uno dei ritrovati, Daniele Rugani, che ora, però, mette nei guai il suo nuovo allenatore.
Rugani si ferma: ecco quanto resterà fermo
E se non bastasse il diluvio che ha colpito San Siro e l’Italia, dopo le quattro pere subite dalla Norvegia che ci condannano definitivamente ai playoff dei Mondiali, ora per Spalletti piove ancora di più sul bagnato per la sua Juventus. Infatti, come riportato dal club tramite i canali ufficiali, Daniele Rugani ha rimediato, nella giornata di ieri, una lesione di basso grado del muscolo soleo della gamba destra.
Una notizia che gela l’ex Napoli, che aveva trovato in Rugani un ottimo punto riferimento, sia da titolare che da subentrato, per la sua difesa e che ora dovrà fare a meno di lui almeno per un mese. Per non dimenticare il fatto che Bremer sarà fuori ancora per un bel po’ e che Vlahovic è in forte dubbio contro la sua ex squadra.

Il 24 di Spalletti ai box: come lo sostituisce ora Luciano
In un reparto già scarso, i termini numerici, di difensori, ora ci si mette anche Rugani a complicare la voglia di Spalletti nel provare ad imporre il suo gioco. Come detto, Bremer tornerà in campo non prima dell’inizio di dicembre, con Gatti che ora si ritrova ad essere l’unico difensore centrale di ruolo.
Ci sarebbe anche Kalulu, ma il francese è più di spinta, perfetto come braccetto di destra. Quindi tutto verrà affidato al 4 bianconero, con Koompeiners ormai fisso a sinistra, in questo nuovo ruolo. E che magari Spallettone non possa uscirsene con qualche altre genialata, tipo spostando Locatelli nei tre di difesa. Mai dire mai, anche perché le alternative non è che siano così tante.