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Gabriele Sandri: un angelo da ricordare

Gabriele Sandri aveva 28 anni ed era tifoso della Lazio. Amava i colori e la tradizione della sua squadra a tal punto da seguirla anche in trasferta. Quel maledetto 11 novembre del 2007 venne raggiunto da una pallottola sparata da un agente per sedare una rissa tra tifosi, poco distante dalla macchina dove Gabriele sedeva. Quella pallottola lo colpì in pieno ponendo fine alla sua vita. Ai suoi sogni. Al suo incommensurabile amore per la sua amata Lazio. Oggi Gabriele di anni ne avrebbe avuti 35.

TIFOSERIE UNITE NEL NOME DI GABRIELE SANDRI

Autogrill di Baida al Pino, Arezzo, lungo l’autostrada A1. In quella maledetta piazzola dove successe il fatto, tutti i tifosi spesso e volentieri si ritrovano per posare un fiore in suo nome, per ricordarlo. Non conta il colore della passione per giudicare un morto, il calcio unisce in un abbraccio tutti i cuori.

IL DERBY DELLA PACE

20 marzo del 2008. Giorno di derby all’Olimpico, il primo senza Gabbo. Uno spettacolo da brividi. Per commemorare la morte di Gabriele i due capitani Francesco Totti e Tommaso Rocchi, accompagnati dai capi Ultras delle tifoserie di Roma e Lazio, sotto la curva bianco-celeste aprirono uno striscione sul quale era scritto: “Le lacrime non conoscono colore: Gabbo uno di noi. La curva Sud”. Olimpico compatto e vistosamente commosso. Applausi e cori per questo ragazzo che trovò la morte troppo presto.

QUANDO ENTRA IN CAMPO IL DESTINO

Quando l’orologio si ferma, non vi è alcuna via di uscita. A volte puoi schivare la lancetta dei secondi che sta per finire il suo giro mentre a volte, purtroppo, ti precede ponendo inesorabilmente fine ai sogni e come in questo caso anche alla vita. Il calcio dovrebbe essere uno sport con il solo scopo di portare allo stadio più persone possibili, a volte invece porta a dover riflettere su morti assurde come queste.

Oggi Gabriele è un angelo che sposa perfettamente il suo colore con quello del cielo e delle nuvole, un tetto bianco-celeste dove i tifosi ancora oggi in questa data maledetta lo ricordano con amore. Siamo certi che a lui farà piacere poter osservare i suoi amici uniti in suo nome.

Emanuele Giubilei

redazione

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