Dopo aver conquistato la Conference League nella passata stagione, la Roma di Josè Mourinho arriva in finale di Europa League grazie al gol dell’andata di Edoardo Bove. Il 31 maggio, a Budapest, i giallorossi affronteranno il Siviglia, passato grazie alla vittoria sulla Juventus.
Europa League, Roma in finale: la dedica speciale di Mourinho
Dopo il triplice fischio, grande festa per la Roma che approda per il secondo anno di file in finale in una competizione europea: il merito è sicuramente del proprio allenatore Josè Mourinho, che, nonostante una squadra “corta”, è riuscito a trasmettere la giusta cattiveria per arrivare alla fine. Al termine del match, l’allenatore portoghese è intervenuto così ai microfoni di Sky Sport:
La dedica: Vogliamo mandare un messaggio all’Emilia Romagna. Forza. Nelle difficoltà si riesce a trovare il meglio di se stessi. A Roma è un momento di grande festa, ma non possiamo dimenticare la tristezza e le difficoltà della gente dell’Emilia Romagna.
Sulla squadra? Questa è la mia squadra, guarda ai piccoli dettagli, mi hanno detto che se non ci fosse stato Smalling in panchina non avremmo centrato la finale, coi problemi che abbiamo avuto. Penso a come ha lavorato Smalling per recuperare.
Penso anche a Bove che ha fatto il quinto difensore, questa gara è la somma del nostro lavoro: esperienza, saggezza tattica, saper star nella partita, mandarla nella direzione delle nostre forze per nascondere nostri problemi. Non so cosa potrei chiedere di più.
Sono nella storia della Roma? Non penso a quello, voglio aiutare i ragazzi a fare cose importanti, a crescere e dare gioia a romanisti che mi hanno dato tanto dal primo giorno.
Sui tifosi: Ai romanisti chiedo qualcosa di più per sostegno, i miei ragazzi meritano qualcosa di speciale quando partiamo da Trigoria
Sulla storia: Non so se sono nella storia della Roma, la mia preoccupazione è aiutare i ragazzi a crescere e fare sempre il massimo per portare gioia alla gente di Roma e oggi sicuramente è una gioia molto grande per un’altra gioia europea.
