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Nazionale Italiana di Calcio

“Mi ha rovinato la vita”: Spalletti shock dopo l’esonero dalla Nazionale, l’ex ct mastica amaro

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Luciano Spalletti torna a parlare dopo l’esonero dalla Nazionale italiana. Dichiarazioni shock dell’ex allenatore del Napoli, che rivela le reazioni a caldo dopo l’addio al ruolo di ct.

A settembre la nuova Nazionale di Gennaro Gattuso sarà chiamata ad una reazione forte dopo il disastroso debutto nel girone di qualificazione ai Mondiali 2026. Due partite che, nonostante siano coincise con tre punti, sono costate l’esonero a Luciano Spalletti che, dopo aver vinto lo scudetto dopo 33 anni a Napoli, non è riuscito a dare una sua impronta all’Italia, nè all’Europeo in Germania nè a seguire, a parte qualche buona prestazione nel girone di Nations League. L’ex ct sembra però essere ancora scottato dall’addio alla panchina azzurra.

Spalletti non si capacita dell’esonero: “Non ci dormo la notte, ci penso di continuo”

L’allenatore toscano è tornato a parlare per la prima volta dopo l’esonero dalla Nazionale a “Repubblica”. Una separazione che Spalletti non ha ancora digerito:

Non mi passa mai. Mi toglie il sonno, mi condiziona in tutto, perché il pensiero torna sempre lì. Certe volte mi sembra di essere felice, poi però dopo un attimo mi torna in testa quella cosa lì. Non sono riuscito a far capire ai ragazzi che gli volevo bene. Quando mi hanno proposto di guidare la Nazionale non ci ho dormito due giorni: la cicatrice sarà dolorosa anche quando avrà fatto il suo percorso di guarigione.Il calcio mi ha rovinato la vita. Ho voluto più bene al calcio che a me stesso, gli ho sacrificato le persone a me più care.”

Spalletti fa mea culpa sulla Nazionale (LaPresse) – rompipallone.it

Ciononostante, il predecessore di Gattuso non è per nulla pentito di aver accettato il ruolo affidato da Gravina, perchè “È la Nazionale a chiamare”. Rimangono però gli errori, per cui Luciano si è battuto il petto:

“”Il mio errore è stato, all’inizio, pigiare troppo su questo senso di appartenenza, di identità. Chiedere di cantare l’inno. Di fare un grido di battaglia prima di ogni allenamento. Volevo stimolare quell’orgoglio che provavo io, ma è stato troppo”.

Spalletti fa mea culpa: “Ho pigiato troppo sul senso di appartenenza”

L’ex commissario tecnico, oltre a ribadire il legame indissolubile con un “grande” come Gigi Buffon, non ha addossato colpe ai calciatori i quali, checchè se ne dica, rimangono di assoluto livello:

“L’ho detto anche a loro: non vi fate fregare da chi dice che siete scarsi, siete di alto livello. Anche se è finita così e la responsabilità è solo mia, non mi priverei mai di Bastoni, Barella, Dimarco, del mio gruppo storico, insomma. Dopo l’Europeo eravamo tornati a fare le cose giuste, ho pensato che avessimo trovato la via. Io risceglierei sempre quel gruppo di uomini e calciatori. Ci è mancato un giocatore tra le linee, uno capace di portarti sull’ottovolante. Fosse stato possibile avrei portato Chiesa. “

Spalletti parla dei calciatori convocati in Nazionale (LaPresse) – rompipallone.it

Il tecnico di Certaldo si è anche tolto qualche sassolino dalla scarpa in riferimento all’addio al Napoli:

“Con quel gesto ho contribuito a far riconoscere situazioni che poi sono state chiare un anno dopo, quando De Laurentiis ha capito che per vincere ancora avrebbe avuto bisogno di prendere un grande allenatore, che non dipendeva tutto solo da lui.Il più grande dispetto che ho ricevuto è non averci fatto sfilare per la città sul pullman dopo lo Scudetto. Mi mancherà per sempre, ancora di più mi è mancato dopo averli visti sfilare quest’anno. Ho chiesto a dei calciatori di mandarmi il video, per capire almeno che effetto facesse quella folla da lì sopra”.

Dalle dichiarazioni appare chiaro che Spalletti stia ancora masticando amaro per l’esonero. Chissà che, in qualche mese, non possa rifarsi sotto una squadra di club.

This post was last modified on 25 Luglio 2025 12:58

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