Le parole di Gianluigi Buffon, oggi capo delegazione della Nazionale, hanno riportato l’attenzione sul rapporto professionale e umano con Gigio Donnarumma. Intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Sport, Buffon ha toccato un tema particolare della sua carriera, un primato che sente ancora suo e che difende con orgoglio. L’ex portiere ha poi ampliato il discorso sul nuovo format del Mondiale, offrendo una riflessione ampia sul futuro delle competizioni internazionali.
Buffon: tra orgoglio e ammirazione per Donnarumma
Con la consueta sincerità, Buffon ha spiegato quale sia l’unico aspetto che custodisce con particolare gelosia.
“Sono gelosissimo del mio record in Nazionale. Donnarumma più di 175 presenze non ne potrà fare, questo è sicuro (ride, ndr). Se c’è una cosa bella che ho sempre avuto nel mio carattere è che non ho mai provato invidia per gli altri: mi fa stare sereno, mi fa vivere bene le relazioni degli altri. Se ho sempre trovato il motivo per migliorarmi è perché guardavo sempre i migliori, ma mai con invidia”
Un passaggio che mostra il legame tra i due portieri e il rispetto maturato nel tempo. Buffon ha più volte riconosciuto il valore di Donnarumma, ma non rinuncia a rivendicare il primato che lo accompagna da anni e che considera parte della sua identità sportiva.
Il nuovo Mondiale e le riflessioni sul futuro del calcio
L’intervista è poi virata sul tema del Mondiale allargato, un cambiamento che Buffon osserva con attenzione e prudenza.
“Mondiale allargato? Solo alla fine potremo tirare le somme su questo nuovo format mondiale. Credo sia suggestiva l’idea che determinate realtà e civiltà possano vivere un’emozione simile.
Al tempo stesso, sarebbe bello che non influisse sul livello qualitativo del mondiale. Perché poi vedere una nazionale che ha fatto la storia del mondiale stare a casa e vedere altri che si trovano a disagio in quel contesto là, sarebbe un peccato. E secondo me al mondiale devono partecipare le migliori”.