
UEFA President Aleksander Ceferin attends a press conference following an UEFA executive meeting on April 7, 2022 in Nyon, as UEFA is expected to adopt an overhaul of the Financial Fair Play (FFP) system introduced in 2010 to stop clubs piling up debts in their pursuit of trophies. (Photo by Fabrice COFFRINI / AFP) (Photo by FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images)
Il progetto Superlega continua a essere un tema divisivo: da una parte abbiamo alcuni tra i club più importanti al mondo come Real Madrid e Barcellona, che vogliono aumentare introiti e spettacolo in campo, dall’altra i tifosi, i quali si lamentano di uno sport in mano sempre più ai ricchi a discapito di club più piccoli.
A tal proposito, si è espresso sulle pagine di Marca Bernd Reichart, l’amministratore delegato di A22 Sports Management, promotore della competizione. L’AD ha parlato della sentenza dell’UE: “La Superlega non è affatto morta. È molto viva. Vogliamo migliorare il calcio e per questo dialoghiamo con tutte le parti. Vogliamo ripristinare l’entusiasmo e fornire una struttura economica maggiormente adeguata“.
Reichart ha voluto dire la sua anche sulla UEFA, con cui i rapporti non sono certo ottimali: “Il sistema UEFA esiste da 70 anni. Nelle ultime settimane abbiamo parlato con 30 club e stanno perdendo la paura. Vogliono un cambiamento nella governance e nel controllo finanziario. La UEFA non può essere tutto allo stesso tempo. È un giudice e un partito. Regolamenta e ammette o meno la partecipazione. Qualcosa di incredibile. Decide chi accede al mercato o meno. La UEFA crede che siano le Nazioni Unite. Ci sono competizioni che mettono in discussione la propria legalità e si adattano ai tempi attuali“.
L’amministratore delegato ha parlato dei pareri di campionati come Liga e Premier: “Ogni volta che parla il presidente della Liga, impariamo di più sul nostro progetto. Parla anche di un formato quando non è così. Continua a parlare di un progetto chiuso quando non è così. Il consiglio generale parla apertamente che è legale giocare, creare e partecipare ad altre competizioni. Parlare di una competizione chiusa è stato ciò che ha causato la bocciatura iniziale in Inghilterra. Stanno già cambiando idea. Sono tifosi di un club e non di una competizione creata a Nyon“.
Infine, Reichart ha fatto un’apertura ai club sudamericani: “Oggi è un progetto europeo ed europeista, ma da lì non voglio escludere nulla perché siamo aperti alle proposte. Il nostro obiettivo ora è migliorare le competizioni per club in Europa“.
Alfonso Martino
This post was last modified on 16 Dicembre 2022 11:54
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