Superlega, l’annuncio a sorpresa: “Il progetto non è morto”

Il progetto Superlega continua a essere un tema divisivo: da una parte abbiamo alcuni tra i club più importanti al mondo come Real Madrid e Barcellona, che vogliono aumentare introiti e spettacolo in campo, dall’altra i tifosi, i quali si lamentano di uno sport in mano sempre più ai ricchi a discapito di club più piccoli.

A tal proposito, si è espresso sulle pagine di Marca Bernd Reichart, l’amministratore delegato di A22 Sports Management, promotore della competizione. L’AD ha parlato della sentenza dell’UE: “La Superlega non è affatto morta. È molto viva. Vogliamo migliorare il calcio e per questo dialoghiamo con tutte le parti. Vogliamo ripristinare l’entusiasmo e fornire una struttura economica maggiormente adeguata“.

Reichart ha voluto dire la sua anche sulla UEFA, con cui i rapporti non sono certo ottimali: “Il sistema UEFA esiste da 70 anni. Nelle ultime settimane abbiamo parlato con 30 club e stanno perdendo la paura. Vogliono un cambiamento nella governance e nel controllo finanziario. La UEFA non può essere tutto allo stesso tempo. È un giudice e un partito. Regolamenta e ammette o meno la partecipazione. Qualcosa di incredibile. Decide chi accede al mercato o meno. La UEFA crede che siano le Nazioni Unite. Ci sono competizioni che mettono in discussione la propria legalità e si adattano ai tempi attuali“.

Reichart sui club che si sono ritirati dalla Super Lega: “Stanno già cambiando idea”

L’amministratore delegato ha parlato dei pareri di campionati come Liga e Premier: “Ogni volta che parla il presidente della Liga, impariamo di più sul nostro progetto. Parla anche di un formato quando non è così. Continua a parlare di un progetto chiuso quando non è così. Il consiglio generale parla apertamente che è legale giocare, creare e partecipare ad altre competizioni. Parlare di una competizione chiusa è stato ciò che ha causato la bocciatura iniziale in Inghilterra. Stanno già cambiando idea. Sono tifosi di un club e non di una competizione creata a Nyon“.

Infine, Reichart ha fatto un’apertura ai club sudamericani: “Oggi è un progetto europeo ed europeista, ma da lì non voglio escludere nulla perché siamo aperti alle proposte. Il nostro obiettivo ora è migliorare le competizioni per club in Europa“.

Alfonso Martino

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