Torino, recupero importante per Juric in vista del derby!

torino

Una buona notizia è arrivata per il Torino di Juric! Agrodolce il pareggio per 1-1 contro il Venezia e pessima la notizia del rosso – e della conseguente squalifica – per Djidji, che il tecnico del Toro considera davvero importante. Ma i tifosi sarebbero rincuorati da un ottimo ritorno: dovrebbe infatti recuperare già per la …

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Derby infinito: le parole di Tare su Mourinho!

Venezia

Il derby, a Roma, vale un campionato. Vincere la stracittadina nella capitale può cambiare una stagione intera. Lo sa bene Maurizio Sarri, fino a settimana scorsa aspramente criticato per il gioco della sua Lazio, ora amato dai suoi tifosi. Come ogni anno però, la partita tra Lazio e Roma non termina in campo. I due …

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Juventus, è già tempo di derby: le ultime verso il Torino

Allegri

Non c’è tempo per fermarsi a festeggiare l’importante successo contro il Chelsea. Gli uomini di Max Allegri sono chiamati a recuperare immediatamente le energie per preparare la delicata sfida di sabato in campionato. La Juventus sarà infatti ospite del Torino, nell’attesissimo derby della Mole. Scenderà in campo l’11 titolare che più darà garanzie al tecnico …

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Derby di Manchester per una giovane promessa 15enne!

Liverpool Manchester City

Manca ancora un pò al derby di Manchester sul campo. E manca ancora molto all’inizio del nuovo calciomercato di gennaio. Nonostante ciò, un giovanissimo fenomeno in Ghana rischia di scatenare un derby di calciomercato tra il Manchester United e il City. Si tratta di Mizak Asante, 15enne stellina che milita in patria nel Golden Kick SC, nella seconda …

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Lazio-Roma, i biancocelesti rispondono a Zaniolo!

Zaniolo Mancini

Continua anche fuori dall’Olimpico il derby tra Lazio e Roma. Il campo ha parlato ed ha decretato come vincitore il gruppo allenato da Maurizio Sarri. Al di fuori del rettangolo di gioco, i biancocelesti hanno voluto rispondere a modo al brutto gesto rivolto da Nicolò Zaniolo, tra i migliori in campo, alla curva avversaria. Il …

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Zaniolo provoca i tifosi della Lazio: gestaccio all’uscita dal campo

Zaniolo

Continuano le polemiche dopo il derby della capitale, questa volta nel mirino è finito Zaniolo. Al termine della sfida vinta dalla Lazio per 3-2 il centrocampista è stato ripreso mentre eseguiva un gestaccio contro i tifosi della Lazio. Adesso resta da vedere se sarà aperto un procedimento nei confronti del giocatore. Per queste situazioni solitamente …

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“Derby sensazione particolare”: le parole di Sarri dopo la vittoria con la Roma!

Sarri derby

Dopo la vittoria per 3-2 nel derby Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa. Alla domanda “Può essere la grande svolta?“. Il tecnico ha risposto: “Intanto prendiamoci la soddisfazione di aver vinto il derby. É stata una partita spettacolare, abbiamo fatto un’ottima prestazione anche dal punto di vista tecnico. Sotto l’aspetto tecnico abbiamo sempre fatto …

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Aria di derby: Sarri e Mourinho alla conquista della Capitale!

Il derby di Roma quest’anno vedrà, l’uno di fronte all’altro, due delle personalità più affascinanti del panorama calcistico europeo: Maurizio Sarri e Josè Mourinho. Il loro approdo nella Capitale ha segnato l’intenzione, da parte di Lazio e Roma, di alzare ulteriormente l’asticella puntando alle posizioni in classifica più ambite. Questione di strategie ben mirate: fra …

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Lazio, guai per Sarri: salta Torino e derby

Sembra non esserci pace in questo avvio di stagione per Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, dopo un avvio di stagione complicato e altalenante infatti il tecnico deve fare i conti anche con l’infortunio del neo acquisto Mattia Zaccagni. Il trequartista salterà sicuramente il Torino e con molte probabilità anche il Derby romano. Questo il comunicato …

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Premier League, Lukaku subito decisivo nel derby!

Arsenal Chelsea

Per la seconda giornata la Premier League ha messo subito in calendario il big match fra Arsenal e Chelsea, uno dei protagonisti del derby è stato Lukaku. L’ex attaccante dell’Inter alla prima da titolare con Tuchel ha sbloccato il match al 15 minuto. Il belga subito dopo aver segnato ha baciato la maglia, ricordando quando …

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Il Capitano dei cieli: l’eroismo immemore di Valentino Mazzola e Gaetano Scirea

Il capitano, Cicerone dalle ambiziose responsabilità, locomotiva di un’equipe professionale.

Nel calcio poi, che è materia bruta da manipolare in mezzo a un’angusta incertezza, colui che porta la fascia sul braccio ruggire alla Berry White e pedalare come un porteur qualunque.

Chi è il più grande capofila della shakespeariana histoire del calcio italiano?

Condottiero del Grande Torino

Leggendo tra le righe del romanzo granata, ritroviamo lettere compatte e fulminanti: Valentino Mazzola.

Emblema sportivo del Dopoguerra, figlio di una miseria sociale tramutata in eroismo con le sue stoccate da pregevole ambidestro.

L’Italia scavava nei cumuli assordanti di macerie familiari per cercare piccoli sogni da innaffiare nel quotidiano. Dopo la liberazione alleata del 25 aprile 1945 era possibile imbastire un sorriso privo di lacrime vermiglie. Ciò comportava il sacrifico totale di tutta la Penisola.

Il quarto d’ora granata si stagliava nelle menti dei protagonisti della Resistenza come la filosofia da perseguire.

Nel blu dipinto di blu del Modugno e la rosselliniana Roma città aperta ne rappresenteranno il sottofondo.

Quando il Grande Torino attraversava momenti di balenante difficoltà nel pieno degli agguerriti tornei nazionali, il capitano si alzava le maniche per indicare la via maestra alla poderosa carovana piemontese.

Lampo di sconvolgente determinazione posato sul Filadelfia e nei restanti stadi di prima divisione. I gendarmi più anziani della squadra riconoscevano a Valentino il trono di leader assoluto, Mole Antonelliana del reparto offensivo di Erbstein e Lievesley.

Il “Tulen” dell’infinito

Mazzola, occhi sicuri, spalle coriacee – che han conosciuto giornate di lavoro tremende – vita privata senza sbavature. Nasce a Cassano d’Adda il 26 gennaio 1919 da una famiglia modestissima che gli insegnò a guadagnarsi il pane fin da piccolino.

I vicini di casa lo soprannominavano “tulen” perché gli piaceva calciare le lattine che trovava per strada.

Aveva un tiro pauroso già allora. Leggende popolari narrano che in una partitella all’oratorio il giovincello Valentino era sul dischetto per calciare un rigore decisivo.

Il portiere difendente cercava di intimidirlo con la speranza di fargli perdere la concentrazione, ma il giovane asso gli intimo di farsi da parte per evitare guai.

“Il tulen” partì e sferrò un destro centrale di rara potenza, capace di far entrare in rete sfera di cuoio e numero uno avverso. Consuetudine riprodotta per tutta la sua inestimabile carriera.

Duello tra Madama e Toro sul mercato

Mentre ardeva la soffocante estate del 1942, quella in cui Stalingrado diventava epicentro del disastro mondiale, arrivava il treno più importante per la sua realizzazione professionale: il Torino di Ferruccio Novo lo soffia furbescamente alla Juve e lo paga 1.250.000 lire.

20 settembre dello stesso anno, pomeriggio che conclude la bella stagione, attesa trepidante, il dieci esordisce in Coppa Italia con una doppietta da bomber navigato nonostante la tenera età.

Dopo la guerra Mazzola sale in cattedra prendendo per mano il suo club e portandolo a realizzare tutti i sogni calcistici possibili secondo le ambizioni degli anni Quaranta.

Scudetti, coppe Italia e un intero gruppo trapiantato in azzurro. Arma letale con brillantina e divisa sempre ordinata, abitava in un appartamentino di via Torricelli nella capitale dell’ex Regno sabaudo.

Il capitano aprì un negozio di articoli sportivi, cucendo i palloni con le sue vigorose mani. Per un po’ di tempo ha lavorato anche al Lingotto, una delle fabbriche piemontesi di maggior successo. Il suo scatto era riconducibile a quello del figlio del vento Jesse Owens e la sua resistenza fisica era tipica di un fondista etiope del Duemila.

Il Gandhi del football mondiale

Bisogna dire che un altro gentiluomo del panorama sportivo italiano, ha lucidato i gradi di Capitano dei cieli: Gaetano Scirea.

Numero sei serafico e mordace, nato nel nebbiolo della Val Padana e cresciuto a pane e rispetto da una famiglia di origini sicule.

Instaura un legame indissolubile col pallone frequentando il gruppo sportivo “Serenissima” di Cinisello Balsamo. Indossa la maglia di stoffe cortesi dei locali, intraprendendo diligentemente il ruolo di centrattacco.

Il dirigente della Serenissima San Pio X  gli spalancò le porte delle giovanili atalantine durante la primavera del 1967: gli orobici Scirea impara a fare l’ala destra, sviluppando un nobile tocco di palla.

Correva tanto e portava a casa un bottino impressionante di goal. La sua spiccata visione di gioco spinse il mister delle giovanili nerazzurre a posizionarlo a centrocampo per intelaiare la manovra.

Campione sporco d’olio

Al tramonto della sua adolescenza alternava allenamenti con la Primavera della dea a mattinate di lavoro come tornitore nell’officina dello zio a Cernusco.

Questa occupazione all’insegna dell’olio di motore lo accompagnò anche dopo l’esordio in Serie A. Il tecnico dei bergamaschi Castagner lo teneva d’occhio. Da buon intenditore di leve promettenti svezzò il verde Gaetano schierandolo come libero alle spalle dello stopper Percassi, futuro presidente dell’Atalanta.

Capitano illuminista

Scirea afferrò al volo i compiti impartitigli dal mister, interpretando il nuovo ruolo con approccio illuminista. Non si limitava a difendere la propria porta, ma organizzava il gioco della squadra, concedendosi inserimenti improvvisi che puntavano fino all’area avversaria.

Parliamo del Beckenbauer italiano. Parliamo dell’unico Gandhi apparso nei meandri degli algidi musei calcistici. Era modernità da Belle epoque impressa in un fisico altamente performante.

Senso tattico superiore alla media, correttezza da record con la bellezza di zero espulsioni in carriera, qualcosa di formidabile pensando al ruolo che ricopriva.

Campione del mondo favoloso tra le corride da tremore alle ginocchia di Spagna ’82. Campione di tutto e recordman di presenze da capitano generoso con la Juventus Trapattoniana.

Middle class in the paradise!

Si dice che la classe operaia alla fine dei suoi giorni vada in paradiso.

Valentino e Gaetano, oltre a conquistare l’immensità misteriosa dell’epica umana, hanno lucidato la corona del contesa leale, firmandosi negli annali del football come Capitano dei cieli.

Padri indiscussi dello sport più bello di sempre. Quello che edificava le persone. Comune denominatore che ardeva l’anima, riempiendo di romanticismo le vene del volgo.

Capitano, o’ mio capitano…

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Foggia-Lecce, rissa da saloon nel sopralluogo. Poi l’inferno dello Zaccheria

Una giocata funambolica del merlino cilentano Mazzeo. Un missile terra-aria dell’ordinato Coletti. Un inserimento a fari spenti alla “Arturo Vidal” di Deli. Tre zeppole dei foggiani ai salentini, e per Giovannino Stroppa il gioco è fatto: primato a +4 sul Lecce. Gli uomini di Padalino inspiegabilmente inesistenti: Caturano troppo isolato, centrocampo a due all’ora, difesa …

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