Beppe Viola narrato da Giorgio Terruzzi. Quello che… rivoluzionò il giornalettismo italiano

Il 17 ottobre di trentacinque autunni fa, Beppe Viola decise di varcare i cieli – o qualsiasi altra dimensione – per narrarne l’affusolato immenso. Fuoriclasse dell’inchiostro, ascoltatore dalle pirandelliane freddure. Segugio di palpitazioni, pittore guttusiano dei green carpet. Annusatore eccitato sui marciapiedi ambrogini, cultore di sentimento tra migliaia di starnazzi nebulosi. Insieme a Giabagianna Brera …

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