Nuvole azzurre

Quanto sono belle le stelle? Sì, le stelle. Quelle che guardiamo di notte quando ci sentiamo romantici o semplicemente sognatori, quelle belle, impossibili e così distanti da noi. Beh, capita che queste stelle in alcune serate non si vedano, che scompaiano, che vengano quasi annullate da semplici e comunissime nuvole. Nuvole a cui nessuno dà importanza e pensare che esse, se vogliono, possono oscurare la Luna o addirittura il Sole.

QUATTRO ENORMI NUVOLE – Questa volta è andata cosi, quattro enormi nuvole hanno coperto tutte le stelle. Nuvole nere, pardon bianconere, che rispondono al nome di Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, e si sa: le nuvole portano pioggia, portano fulmini e saette. Giaccherini e Pellè hanno colpito così il cielo stellato Belga, hanno trafitto Curtois e incupito le stelle dei diavoli rossi.

Italia-Belgio è la vittoria delle nuvole compatte contro le singole stelle. Una vittoria di gruppo, una squadra senza fenomeni (almeno in attacco..) che sputa sangue per la maglia azzurra. Conte sapeva di potersi affidare a uomini prima che calciatori ed ha scelto i suoi fedelissimi: dietro blocco Juve, in mezzo De Rossi e il suo carisma, Giaccherini, suo pupillo dai tempi degli scudetti a Torino, e Parolo, sugli esterni come in attacco, gli uomini che hanno sempre giocato le qualificazioni, Candreva/Darmian sulle corsie ed Eder/Pellè là davanti.

LE FIGURINE – Wilmots invece si è divertito a giocare con le sue figurine, le ha messe in campo praticamente tutte, ma non è bastato. Partito con Witsel, Naingollan, Fellaini, Hazard, De Bruyne e Lukaku (valore 233 milioni), ha poi corretto con Mertens, Origi, Carrasco (52 milioni). Gli undici scelti dal nostro Ct valgono appena 120 milioni, ma si sa che nel calcio tutto può accadere, il nostro dodecisimo posto nel ranking batte il secondo posto belga.

Belgio-Italia-pagelle-770x479Ma guai pensare che l’Italia sia stata solo catenaccio, semmai attenzione ai minimi dettagli e concessioni pari a zero agli avversari, ma comunque gioco offensivo rapido, votato agli esterni ed agli scambi veloci tra le punte, il Contismo sta prendendo piede. L’ordine, l’equilibrio e la fame voluta dal condottiero superano l’estro, l’esuberanza e la gioventù degli uomini di Bruxelles.

La Formica ha sconfitto la Cicala.

Il carro azzurro era partito senza alcuna speranza, semivuoto, e dopo la prima tappa bisogna già creare posti (è davvero molto presto, anche nel 2014 si era partiti bene battendo gli inglesi), ma qualche infiltrato sta iniziando a salire, poco male, l’importante è continuare a crederci, tenere questa strada, con questa voglia, con questa determinazione che si è vista oggi, le soddisfazioni arriveranno.

Al Belgio restano le stelle, stupende, ma oggi non era serata per loro. Le nuvole non si battono, nemmeno se ti chiami Sole.

Keivan Musa

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