“Ceci est leur maison!” Le petit diable porta la Francia in paradiso

Questa è casa loro! È festa in Francia: dopo un Europeo tra luci ed ombre, arriva la consacrazione nella gara più difficile, in quella da non sbagliare, nella semifinale contro i campioni del mondo in carica della Germania. La Francia a tratti è davvero bella, come bello è il tifo al Velodrome, con tifosi francesi e tedeschi protagonisti di una grande festa.

FRANCIA IN FINALE La squadra di Deschamps sa quando chiudersi in difesa, attendendo gli avversari e sudando la maglia lottando con grinta su ogni pallone, e quando ripartire in attacco, in velocità, sfruttando il talento dei suoi uomini chiave, come quell’Antoine Griezmann che delizia tutti gli amanti del calcio, ed è il nuovo idolo dei tifosi dei blues, come testimonia la standing ovation dedicatagli al momento del cambio, negli ultimi istanti di gara. È festa in Francia, dopo i disordini della vigilia della competizione, tra malcontenti sociali e la paura di nuovi attentati, con l’attenzione dell’Europa intera catalizzata sull’intera nazione che tra le altre cose combatteva gli hooligans che hanno sporcato alcuni momenti del torneo. Adesso c’è spazio soltanto per la soddisfazione di un bel gruppo, che ha messo da parte i personalismi di alcuni, ed ha corso nella stessa direzione, con fatica, impegno e sudore, permettendosi di escludere campioni del calibro di Benzema e Lacazette, e riuscendo ad ottenere un risultato in cui molti non credevano.

GiezmannLA PARTITA – Eppure questa sera i favori del pronostico, per la prima volta nel loro cammino, erano contro i padroni di casa, visto che anche i numeri della storia vedono la Germania aver vinto quasi sempre contro i transalpini. È stata anche una gara dai ricordi forti, di paura, se si pensa all’amichevole dello scorso novembre tra le due nazionali, segnato dall’attacco terroristico all’esterno dello stadio, che però avevano come obbiettivo proprio lo Stade de France. La Francia vince agevolmente il suo quarto di finale, e quindi riconferma la sua formazione migliore, quella  che ha posto fine al sogno islandese, con il tridente che spaventerebbe ogni difesa, Payet-Griezmann-Giroud, per provare a perforare la squadra che ha il miglior reparto arretrato di questo Europeo, ma questa sera priva di uno dei punti fissi della linea a quattro, Mats Hummels. La Germania, qualificatasi alla semifinale dopo la tesissima gara,vinta ai rigori, contro l’Italia di Antonio Conte, deve fare a meno anche del suo attaccante ritrovato, Mario Gomez, ma spera di ritrovare quel Thomas Muller ancora a secco di gol, e per il quale gli Europei rappresentano davvero un incubo: non ha mai gonfiato la rete in due edizioni giocate, ed anche questa sera è mancato sotto porta. Le due squadre cominciano veloci, ed è proprio di Griezmann il primo squillo, dopo una bella azione con Matuidi. Dall’altra parte, inaspettatamente invece, è Emre Can, alla prima presenza in un Europeo, l’uomo più pericoloso delle aquile: prima trova bene Muller, che però non riesce a rendersi pericoloso, poi trova una bella girata sulla quale deve impegnarsi Lloris, bravo pure sul tiro da fuori di Schweinsteiger . Lo stesso capitano della Germania, ricordando il suo compagno di squadra Boateng contro l’Italia, è l’autore del fallo di mano che costringe Nicola Rizzoli, sul finire del primo tempo,  a fischiare il calcio di rigore, realizzato da Antoine Griezmann, che balza al primo posto solitario tra i marcatori di Euro2016, ma s
oprattutto sblocca la gara. Il gol gela la Germania, che nel secondo tempo sembra non esser scesa in campo, e cede ai colpi di una sempre più organizzata Francia, che non perdona l’errore nel controllo di Kimmich nella sua area di rigore: sul pallone si fionda un certo Paul Pogba, che danza sul pallone, ed ispira il raddoppio da rapace d’area sempre di Griezmann. Le aquile ci provano, senza trovare mai la precisione sufficiente per far male ai blues. Finisce quindi 2-0, con la Francia che vola in finale grazie al suo gioiellino che luccica di più, ma grazie anche al sacrificio difensivo, come dimostrato nelle battute finali della gara, quando si è messo in luce anche un ottimo Hugo Lloris.

FRAGER 1-0LA FINALE – Il prossimo invitato in casa francese, adesso, è il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Per l’asso del Real Madrid, però, non ci sarà un’accoglienza calda, ma un’intera nazione pronta ad indicare qual è l’uscita più vicina, con un ragazzo di venticinque anni, soprannominato Le petit diable, che non vede l’ora di sbattersi alle spalle la porta, dopo aver liberato il proprio salotto dall’ultimo ospite straniero rimasto, così da mettersi comodo ed alzare quella coppa che ora è sempre più vicina.

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