Finale Europeo Under-19, Italia-Francia 0-4: fine del sogno per gli azzurrini

Questa sera è andato in scena l’atto finale dell’Europeo under-19 che ha visto scontrarsi Italia e Francia allo Rhein Neckar Arena di Sinsheim, in Germania. Gli azzurrini non hanno potuto nulla contro la Francia che ha dominato in lungo e in largo per tutti i novanta minuti segnando con facilità ben 4 gol, due per tempo. L’Italia vanta nel suo palmarès tre vittorie finali: quelle di 1958 e 1966 ex aequo con l’URSS; quella del 2003 è arrivata con un netto 2-0 contro il Portogallo e in quella Nazionale militava gente come Chiellini, Aquilani, Pazzini e, udite udite, il “talismano” Simone Padoin. La Francia, invece, è la terza Nazionale con più Europei alle spalle di Spagna ed Inghilterra. Quell’Inghilterra superfavorita che è stata eliminata proprio dagli azzurrini in semifinale grazie ad una doppietta del terzino sinistro Dimarco. La marcia dell’Italia è stata più che positiva: imbattuti fino alla finale, squadra solida che sa ben difendersi, forte nei calci piazzati. Unica pecca: non ha segnato nemmeno un gol su azione in questi Europei. Alla vigilia, la Francia era considerata l’assoluta favorita e non ha deluso le aspettative: vanta giovani interessantissimi come Augustin, Mbappè, Blas e il figlio d’arte di Lilian Thuram, Marcus, che però è stato oscurato dai tre baby fenomeni appena citati.

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Il gol di Augustin

PRIMO TEMPO – L’Italia di Paolo Vanoli scende in campo con un classico 4-4-2, appunto, all’ “italiana” con Alex Meret fra i pali, linea difensiva composta dai due terzini Vitturini e Dimarco, centrali Coppolaro e il capitano Romagna; centrocampo con la qualità di Locatelli affiancato da Barella e sugli esterni Ghiglione e Picchi; tandem d’attacco composto da Minelli e Favilli. Il CT francese Batelli schiera i suoi con un 4-2-3-1: davanti a Bernardoni da destra verso sinistra giocano Michelin, Diop, Onguene e Maouassa; Tousart e Poha a centrocampo; Blas, Harit e Mbappè alle spalle del gioellino del PSG Augustin. La prima frazione di gara è di marca francese. I transalpini dominano una timida Italia in lungo e in largo. Harit sulla treqarti fa ciò che vuole ed è proprio da una sua invenzione che nasce il gol capolavoro di Augustin al 6′ minuto di gioco: riceve palla, si gira, passa in mezzo a due avversari, evita il portiere e deposita in rete. Un gol di grande caratura segnato con estrema naturalezza dall’asso del PSG. La Francia continua a macinare gioco e, inevitabilemte, arriva il raddoppio al minuto 19. Azione da manuale del calcio: il solito Harit libera Michelin sulla fascia destra, il terzino va al cross e Blas è bravo ad anticipare i difensori sul primo palo depositando con un colpo di testa il pallone alle spalle di un incolpevaole Meret. L’Italia viene fuori solo negli ultimi dieci minuti del primo tempo mostrando buone giocate offensive con protagonista Minelli bravo a giocare tra le linee. L’unica occasione italiana vede proprio il numero dieci protagonista: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, riceve palla e spara un sinistro che finisce sull’esterno della rete. Si va negli spogliatoi sul punteggio di 2-0.

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Da sinistra verso destra: Tousart, Harit e Blas

SECONDO TEMPO – Il secondo tempo continua sulla falsa riga del primo. La Francia macina gioco e crea occasioni in ripetizione sfiorando più volte la rete del tre a zero con Augustin e Blas. Vanoli butta nella mischia Cutrone, Edera e Cassata ma la musica non cambia. Harit sembra Zidane e Augustin ricorda un Henry con più rapidità, gli azzurrini non riescono a reagire e nei minuti finali capitolano sotto i colpi prima del capitano francese Tousart che tira dai 30 metri trovando una deviazione di Romagna che spiazza il portiere e, nei minuti di recupero, con Diop che di testa trafigge Meret. Il match termina con un meritatissimo 4-0 con i francesini campioni d’Europa.

Il futuro della Nazionale francese appare roseo: i transalpini possono contare su giovani ragazzi dalla qualità immensa. Impressionanti Augustin, Harit e Blas: giocano da veri e propri leader e sono uno spettacolo per gli occhi mostrando giocate da fuoriclasse. Dal canto suo, l’Italia può contare sicuramente su giovani di belle speranze che hanno bisogno di fiducia. La fiducia, però, la si acquista solo giocando ad alti livelli ed è questo il punto debole dei club italiani: “trascurare” i ragazzi delle giovanili mandandoli continuamente in prestito e, di conseguenza, negargli quella mentalità da grande giocatore che solo nei club più blasonati si può acquisire. Bisogna puntare maggiormente sui nostri giovani in modo tale da alzare la competitività del calcio nostrano e quindi poter sfornare calciatori utili anche alla Nazionale maggiore.

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Il sogno degli azzurrini per quest’anno finisce qui, nei prossimi anni riproveremo a raggiungere la finale e vincerla ma, intanto, siamo sicuri di un posto nel Campionato Mondiale under-20 dell’anno prossimo che si giocherà in Corea del Sud. La Francia conquista il suo ottavo titolo europeo e si piazza saldamente al terzo posto nella classifica per titoli vinti dietro a Spagna (10) e Inghilterra (9). Gli azzurrini escono con le ossa rotte da questa finale ma con la consapevolezza di potersela giocare con le grandi Nazionali come dimostrato nella vittoriosa semifinale contro l’Inghilterra. I nostri ragazzi devono ricordarsi che la tradizione calcistica italiana è una delle più gloriose a livello mondiale e sono proprio loro che devono riportare l’Italia calcistica ai vertici come era un tempo. I presupposti ci sono tutti, la qualità c’è, la quantità pure, manca solo un pizzico di mentalità vincente e poi potremo tornare dove ci compete. Perchè noi siamo l’Italia e pronunceremo sempre, nel bene o nel male, un unico grido: Forza Azzurri!

Giuseppe Gerardi

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