Non solo Manchester: è tempo di Old Firm

Il 10 Settembre 2016, per il calcio britannico, sarà una giornata storica. Nonostante la stragrande maggioranza dei fari sarà puntata sull’Old Trafford per il derby tra il Manchester United e il City, la sfida tra due allenatori, o meglio, due filosofi del calcio, come Mourinho e Guardiola, si giocherà, nello stesso orario (le 13.00 di domani) ma a qualche chilometro di distanza un altro storico match.

Celtic-Rangers, infatti, non è una partita come le altre. Anzitutto è un derby, e in quanto tale porta con sé strane alchimie; la città che si divide, in vincitori e vinti, in felici e scontenti, 90 minuti di lotta faziosa e meramente cittadina prima di ritrovarsi, il lunedì, a lavorare fianco a fianco. Ma anche tra le stracittadine, quella di Glasgow porta con sé un carico maggiore: si tratti infatti del più antico derby del mondo. La prima edizione avvenne il 28 Maggio 1888, quando i Bohys in Green si imposero per 5-2.

Quello di domani sarà il 402esimo Old Firm (Vecchia Ditta), il nome che gli scozzesi danno al derby in riferimento al fatto che si tratta delle due squadre più antiche di Scozia e tra le più antiche del Regno Unito. Si tratta dunque di una partita che, da più di un secolo divide la piovosa e fredda città di Glasgow in due caldissime tifoserie.

Da una parte, il Celtic, rappresentante dei cattolici e indipendentisti scozzesi, che trovano nella loro squadra (che tra l’altro può vantare la vittoria di una Coppa dei Campioni, conquistata ai danni dell’Inter nel 1967) una delle maggiori armi di rivalsa contro la “madre patria” inglese. Un segno distintivo, un’orgogliosa ribellione. Tanto che, quando nei primi del 2000, Celtic e Rangers cercarono un accordo (poi mai trovato) per entrare nella Premier League, i tifosi del Celtic manifestarono pubblicamente il loro dissenso. Inoltre, spesso e volentieri, sugli spalti delle partite casalinghe si vedono bandiere irlandesi, a rimarcare la loro appartenenza alla minoranza cattolica.

Una delle coreografie a sfondo indipendentista
Una delle coreografie a sfondo indipendentista

Una tifoseria quindi molto inquadrata politicamente, come mostrato anche nel preliminare di Champions contro gli israeliani dell’Hapoel Be’er Sheva, quando al Celtic Park i tifosi dei Greens mostrarono delle bandiere della Palestina per contestare la difficile situazione dell’area Mediterranea del Medio Oriente. C’è da registrare, inoltre, un piccolo grande primato per questi supporters: si tratta della storia dei Bohys of Seville, ossia gli 80.000 tifosi che giunsero nel 2003 a Siviglia per la finale di Coppa UEFA. Pur consapevoli che molti di loro non sarebbero mai potuti entrare nello stadio per ovvi motivi logistici, non mancarono di far sentire il loro supporto con quella che è, ad oggi, la trasferta più seguita della storia del calcio.

La protesta contro l'Hapoel
La protesta contro l’Hapoel

Dall’altra parte di quel ring che sarà, ancora una volta, il Celtic Park (costruito nel 1892), il Rangers. Da questa parte della barricata, invece, troviamo la maggioranza protestante e unionista della Scozia, rappresentata dal club che ha vinto più campionati di tutti in Europa: ben 54 titoli, impresa ancora imbattuta. Fieri di un palmarès straordinario (118 titoli nazionali e un titolo internazionale, la Coppa delle Coppe del 1974), i Blues hanno vissuto epoche d’oro, coronate dall’arrivo di tanti giocatori da ogni parte del mondo: GascoigneGattusoBrian LaudrupFrank de Boer

Gattuso in azione in un Old Firm del passato
Gattuso in azione in un Old Firm del passato

Poi, purtroppo, avvenne la tragedia. Nel 2012, complice una gestione indecorosa da parte di David Murray, la squadra scivolò lentamente in crisi, fino ad entrare in amministrazione controllata, venendo poi guidata fino al fallimento. Una mazzata colossale per la storia del calcio. Una delle squadre più vincenti di sempre costretta a ripartire addirittura dalla quarta serie scozzese. Ma i vincenti lo sono in tutto, anche nelle catastrofi: il 18 Agosto 2012, all’Ibrox Stadium, si registra un record per la partita Rangers-East Stirlingshire, prima di campionato della Third Division scozzese. 50.000 spettatori, record mondiale per una partita dilettantistica.

Le Union Jack in risposta alle bandiere irlandesi del Celtic
Le Union Jack in risposta alle bandiere irlandesi del Celtic

Piano piano i Rangers hanno risalito la china, tornando in Scottish Premier League la stagione scorsa. Ora, dopo quattro giornate (una più del Celtic) sono a -1 dalla vetta, occupata proprio dai rivali di sempre. Merito di Mark Warburton, il manager della definitiva promozione, e di una squadra che ha tanti elementi per sorprendere, come ad esempio il terzino destro James Tavernier, o il regista Made in Liverpool, Jordan Rossiter, senza contare i nomi forti e già affermati di Niko Kranjcar e l’odiatissimo Joey Barton. La formazione per l’Old Firm di domani dovrebbe essere questa: 4-3-3, Foderingham; Tavernier – Kiernan – Wilson – Wallace; Rossiter – Barton – Kranjcar; Dodoo – Miller – Forrester.

I Celtic, che hanno una squadra dal valore infinitamente superiore (54,5 milioni, contro gli 11,8 dei Rangers), sono guidati da Brendan Rodgers, ex-Liverpool. Qualificati per la fase a gironi della Champions League, dove troveranno il Barcellona (appuntamento al Camp Nou per le 20.45 del 13 Settembre), i Bohys in Green vogliono vincere il quinto campionato consecutivo, e molto passa anche da questa partita. Sta a Rodgers riscattare l’ultimo deludente precedente del 17 Aprile scorso, quando i Rangers superarono i Celtics, estromettendoli dalla Coppa di Scozia. Per battere gli odiatissimi Gers, Rodgers si affida alle giocate di Patrick Roberts, proveniente dal settore giovanile del Manchester City, e di Scott Sinclair, oltre al bomber Leigh Griffiths, autore già di 2 reti e 3 assist in 3 partite giocate. Formazione tipo: 4-2-3-1, de Vries; Lustig – Touré – Sviatchenko – Tierney; Brown – Bitton; Forrest – Rogic – Sinclair; Griffiths

 

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