Il punto sulla Série A (con l’accento sulla e)

Nella settimana che ha visto tra le sue ricorrenze calcistiche il 40esimo compleanno di Ronaldo Luis Nazario de Lima, in arte Ronaldo, una panoramica sul campionato di calcio brasiliano è d’obbligo, anche e soprattutto perché quest’anno sta riservando diverse sorprese.

La prima, grande, sorpresa è quella dell’Internacional de Porto Alegre, una delle squadre più competitive del Sud America (ben due le Coppe Libertadores vinte dai brasiliani), attualmente invischiata nella lotta per non retrocedere; situazione di classifica determinata sia da una squadra non all’altezza del prestigio del club, eccezion fatta per Anderson, ex-Manchester United, sia da un trittico di pesanti sconfitte: la prima l’11 Settembre contro l’Atlético Paranaense, il 16 col Vitoria e il 20 con l’América Mineiro, squadra attualmente ultima in classifica.

La seconda sorpresa è la squadra che al momento conduce la classifica, ossia il Palmeiras. La cosa, statisticamente, non dovrebbe sorprendere: il Palmeiras, insieme al Santos, è infatti la squadra che detiene il maggior numero di titoli nazionali conquistati (8 campionati). Tuttavia, bisogna aggiungere che la squadra di San Paolo non vince un titolo dal 1994 (proprio l’anno in cui Ronaldo ha lasciato il Brasile per andare al PSV di Eindhoven), e che solo 4 anni fa era ancora in Série B.

L’ascesa degli Alviverde è riuscita grazie a Gilson Kleina, che li ha riportati in Série A dopo un solo anno di purgatorio. Poi, complice una stagione sofferta, il primo mister “stabile” è stato Marcelo Oliveira: l’attuale allenatore dell’Atlético Mineiro ha riportato un titolo in casa Palmeiras, vincendo contro il Santos la Taça do Brasil, la Coppa nazionale, nel dicembre 2015. Esonerato a Marzo di quest’anno, gli è subentrato Cuca, un allenatore passato spesso sottotraccia ma che invece ha già vinto non solo la Coppa e la Supercoppa cinese con lo Shandong Luneng (attuale squadra di Graziano Pellé), ma anche una Coppa Libertadores con l’Atlético Mineiro nel 2013.

Ma quali sono, oltre a un allenatore vincente, le chiavi dei successi del Palmeiras, che hanno battuto una settimana fa il famosissimo Corinthians, ex-squadra di Ronaldo per giunta? I giocatori interessanti sono in realtà diversi. Partiamo anzitutto dal reparto più forte, la difesa. Con solo 24 gol subiti in 26 partite giocate, la difesa del Palmeiras ha mostrato un’invidiabile solidità, grazie soprattutto alle parate di Jailson, portiere 35enne che dopo una vita passata nelle serie minori, si trova ora a difendere la porta della capolista.

Ma se Jailson prende pochi gol è anche grazie alla difesa, guidata dal giovane Yerry Mina, 22 anni. Il difensore centrale colombiano, dopo aver saltato anche l’Olimpiade per un infortunio, occorsogli in Palmeiras – Santos 1-1. Curiosamente, Yerry ha realizzato il gol dei suoi proprio nella stessa partita. Tornato in campo per Settembre, Yerry ha messo a segno altre due reti, una contro il San Paolo e una contro il Corinthians.

Yerry Mina in azione

Curiosamente, entrambi i gol sono arrivati su assist di Jean, terzino destro 30enne, con un bel passato nel San Paolo e nella Fluminense. Le sue prestazioni gli sono valse anche l’inserimento nel Best-Team della Série A 2012; con le sue incursioni sulla fascia punta a tornare in quella selezione, quattro anni dopo.

Ma il talento più effervescente e che regalerà più soddisfazioni è senza alcuna ombra di dubbio Gabriel Jesus. Classe 1997, nato in una favela di San Paolo e cresciuto a suon di calcio da strada, Gabriel è stato selezionato nel 2013 dal Palmeiras. In un anno con la squadra giovanile ha realizzato 48 gol in 54 squadre, cifre mostruose che ricordano un certo Pelé

Promosso immediatamente in prima squadra (firmando un contratto triennale con una clausola da 30 milioni, nota da cui magari i top team italiani possono prendere spunto), per Gabriel si sono aperte anche le porte della Nazionale Olimpica con la quale ha vinto l’Oro a Rio; non contento, il 1° Settembre ha anche esordito con la Seleçao. Risultato? Doppietta decisiva contro l’Ecuador e vittoria per 3-0 del Brasile.

A parte l’eccezionale rendimento con la nazionale verde-oro, bisogna dire che ad oggi Gabriel Jesus guida la classifica dei marcatori, avendo realizzato 11 dei 45 gol totali del Palmeiras. Primo posto che però è in coabitazione con un personaggio già noto al palcoscenici europei.

Gabriel Jesus

Si tratta infatti di Robinho, che dopo le delusioni in Inghilterra e Italia, è andato all’Atlético Mineiro, ritrovando la continuità (non andava in doppia cifra in campionato da 5 anni) e anche un discreto successo, dato che gli Alvinegros sono terzi, a cinque punti di distanza dal Palmeiras.

Robinho che "rincorre" la testa della classifica marcatori
Robinho che “rincorre” la testa della classifica

Al secondo posto troviamo il Flamengo, che con 50 punti si trova a -1 dal Palmeiras, e si candida ad essere così la rivale numero uno per l’infuocato finale di stagione. I rossoneri di Rio de Janeiro sfideranno domani sera il Cruzeiro (prima squadra di Ronaldo), impegnato nella lotta per non retrocedere. Una partita tutto sommato semplice che potrebbe regalare il primo posto alla squadra allenata da Zé Ricardo.

Questo potrebbe avvenire se il Palmeiras dovesse fare un passo falso col Coritiba, squadra di centro classifica, nella partita che si giocherà stasera ore 21.00 all’Alianz Parque. Altre partite interessanti del fine settimana brasiliano sono Atlético Mineiro – Internacional de Porto Alegre, con due obiettivi completamente diversi, e Corinthians – Fluminense, con uno spareggio per tentare l’assalto alla Coppa Libertadores.

Nota extra-calcistica, ma nemmeno troppo. In Colombia si sta giocando il Mondiale di Futsal e si tratta di una competizione che sta riservando moltissime sorprese; sono state eliminate infatti due delle quattro favorite per la vittoria finale già agli ottavi.

L’Italia è stata battuta per 4-3 ai supplementari dal sorprendente Egitto, unica squadra africana ai quarti di finale. Il Brasile è stato invece eliminato ai calci di rigore dalla grandissima sorpresa dell’Iran, che sta mostrando un calcio a 5 divertente e spumeggiante. Mentre gli iraniani se la dovranno vedere ai quarti col Paraguay, il Brasile dice addio alla manifestazione.

La disperazione di Falcao

E insieme ai verdeoro, dice addio al calcio al 5 Alessandro Rosa Vieira, detto Falcao. Dopo 5 Copas América, due mondiali consecutivi vinti, 4 Palloni d’Oro consecutivi, il più grande giocatore della storia di questo sport (curiosamente un anno più giovane di Ronaldo) ha detto addio, in lacrime, davanti al pubblico ammassato nel palazzetto di Bucaramanga. Anche se la sua stella non smetterà di brillare presto.

 

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