La historia y la cantera: la carriera trionfale di Josè Antonio Reyes

Zona Cesarini chiama, la Liga risponde. Con questa frase può essere racchiusa la nona giornata del campionato spagnolo che ha mostrato non poche sorprese. Innanzitutto il secondo posto solitario del Siviglia, squadra più che mai compatta, che è riuscita a schiacciare gli uomini del Cholo Simeone, imponendosi per uno a zero grazie alla rete di Nzonzi. Ma si è parlato di zona Cesarini non a caso: ben 5 partite si sono decise nei minuti finali, alcune addirittura poco prima del triplice fischio. Cosi è accaduto a Valencia, dove Messi ha messo in rete il rigore del definitivo 2-3 per i Blaugrana al minuto 94, cosi è stato anche a Villareal dove il Las Palmas, passato in vantaggio con un super gol di Boateng, è stato raggiunto e poi sconfitto soltanto al minuto 92 con la rete di Bakambu. E se Morata ha fatto gioire i tifosi madrileni nella sfida contro l’Athletic Bilbao, timbrando il cartellino al minuto 83 e fissando il risultato sul 2 a 1 per i Galacticos, da meno non è stato Gutierrez con il suo gol che ha permesso al Betis di passare sul campo dell’Osasuna proprio nel recupero.

Al cardiopalma è stata invece la sfida fra Espanyol ed Eibar: dopo lo 0-3 del primo tempo in favore degli ospiti, la squadra di casa è riuscita a recuperare un match destinato già nel primo tempo ai titoli di coda, grazie alla rete del definitivo 3-3 di Baptistao al minuto 92. Oggi la nostra rubrica celebrerà proprio l’altra squadra di Barcellona, ovvero l’Espanyol, ed il neo acquisto dal palmarès di tutto rispetto: Josè Antonio Reyes.

LA SQUADRA – L’Espanyol vanta un primato molto particolare in Coppa UEFA, dove ha partecipato ben 7 volte. Il club è stato infatti per due occasioni – 1987/88 e 2006/07 – finalista della competizione, uscendo sconfitto soltanto ai rigori entrambe le volte. Il particolare record vede la squadra esser l’unica dei tornei UEFA a non aver trionfato nella coppa pur non perdendo mai un incontro, finale compresa. Triste destino quello del club di Barcellona, proprio come il giorno 8 Agosto 2009, una data incancellabile nella mente della società, dei tifosi e di tutto il mondo del calcio: il capitano della squadra di allora, Dani Jarque, viene trovato morto nel ritiro a Coverciano per un’ asistolia. Da quel momento in poi la maglia numero 21 del capitano sarà ritirata dalla società, mentre i tifosi lo ricorderanno ogni gara con un applauso di 60 secondi proprio al minuto 21 di gioco.

Passando al calcio giocato, l’Espanyol, pur non avendo mai vinto un titolo nazionale, può annoverare nella propria bacheca 4 coppe del Re, l’ultima vinta nella stagione 2005-06. Oggi la rosa capitanata da Quique Flores, dal valore di 68 milioni di euro, presenta tanti elementi di spessore e dal passato italiano: Diego Lopez, David Lopez, Martin Demichelis, Javi Fuego, Pablo Piatti, Leo Baptistao. Fra questi spicca tuttavia la storia vincente di un veterano come Josè Antonio Reyes.

IL PERSONAGGIOReyesLa carriera del calciatore spagnolo è quella di un vincente a tutto tondo: prima del passaggio all’Espanyol, ha vestito la maglia del Siviglia vincendo tre edizioni consecutive dell’Europa League. Se a queste si aggiunge anche quella vinta con la maglia dei Colchoneros, si comprende il perché il giocatore detiene il record personale di vittorie in Europa League. Tutti questi trionfi non sono ovviamente un puro caso ma frutto del grande talento che madre natura ha concesso a Josè, soprannominato, proprio per le sue qualità, La Perla di Utrera. Cresciuto nella cantera del Siviglia, debutta a soli 16 anni in prima squadra e, nel tempo, le sue giocate incanteranno l’intero panorama calcistico, tanto che l’Arsenal metterà gli occhi addosso al talento spagnolo e, con 35 milioni di euro, acquisterà il suo cartellino. L’appellativo di vincente lo accompagnerà anche durante l’esperienza in Inghilterra: nel 2004, al suo primo anno con la maglia dei Gunners, trionferà in Premier League mentre, nel 2005, sarà la vittoria in FA Cup a suggellare un biennio d’oro.

Il giocatore farà poi rientro in patria, precisamente a Madrid, dove con la maglia del Real prima e dell’Atletico poi non entusiasmerà il grande pubblico. Dopo un anno di prestito al Benfica, Josè ritorna all’Atletico Madrid questa volta con l’intenzione di lasciare il segno: lo ricorderanno i tifosi interisti per un suo gol nella Supercoppa Europea del 2010, quando i Colchoneros si imposero per due reti a zero sui neroazzurri. Chiusa la parentesi madrilena con la vittoria dell’Europa League prima e della Supercoppa poi, Reyes torna alle origini vestendo nuovamente la casacca dei Sevillastas, squadra che lo aveva lanciato e che gli aveva dato tanto come giocatore. Le vittorie, che hanno da sempre contraddistinto la sua carriera, non potevano lasciarlo sul più bello, c’era quasi il bisogno di restituire il favore ad una società che lo aveva svezzato dal punto di vista calcistico. Saranno mica un caso i tronfi consecutivi del Siviglia in Europa League?

Impostazioni privacy