Francesco Acerbi: il compleanno dal sorriso felice

Tanti auguri, Francesco Acerbi! – Tutti noi nasciamo per inseguire sogni, per renderli reali nella vita che svolgiamo quotidianamente. Molti riescono nell’intento di trasformare in oro i loro pensieri ed altri, invece, tentano invano senza avere successo. Questi si accontentano di quel poco che passa la vita, consapevoli che sognare costa molto sia al cuore che alla mente perché solo immaginando realmente ciò che si desidera questo si tramuta in realtà.

Qui parliamo di una storia che unisce il cuore, la passione, l’amore sfrenato per l’attaccamento alla vita e alla tigna che ognuno di noi dovrebbe mettere in ogni cosa che si appresta a fare. Questa storia racconta di un cielo limpido divenuto tutto d’un tratto scuro, opaco, cattivo. Nuvole colorate di odio, vento profumato di addio.

RAGAZZO CORAGGIOSO

Oggi è il compleanno di Francesco Acerbi, oggi è il compleanno di colui che ha visto la morte in faccia per due volte evitandola con coraggio e sconfiggendola segnando il gol più bello della sua carriera. Il tumore ai testicoli diagnosticato, la riabilitazione e la vittoria; ricadere poco dopo per il ripresentarsi della malattia e vincere, ancora. Boom.

Il cuore pompa energia vitale e riflette nelle pupille degli occhi di chi lo sente muoversi immagini serene e sincere come lo sono i sentimenti di chi riesce ad amare nonostante tutto ciò che succede. Abbattersi potrebbe essere la cosa più semplice, ammainare tutto e lasciarsi abbracciare dal Signor destino che spesso gode nel portarsi via con sé chi si ama. Questa volta però non è stato così, questa volta il ragazzo classe 1988 ha vinto ed esulta, sfrenatamente.

FRANCESCO ACERBI, LA CADUTA E LA RINASCITA

Tipico difensore che fa della posizione la sua forza, Francesco cresce calcisticamente nel Pavia e dopo un girovagare tra Triestina, Spezia e Reggina, si accasa al Chievo dove finalmente dimostra il suo valore. Il Milan lo prende consapevole del fatto che il giovane sarebbe potuto diventare un punto fermo per l’avvenire di una squadra che si andava rifondando proprio sui giovani. Purtroppo non fece ciò che la società si aspettava e così, dopo esser tornato al Chievo, venne ceduto al Sassuolo dove ritrovò la sua serenità (dopo aver sconfitto il male) e soprattutto quella continuità che gli era mancata in passato.

LA MALATTIA CHE PORTA FORZA

Oggi può festeggiare questo compleanno da giocatore simbolo, da persona serena e da ragazzo maturo perché, come lui ha detto, più volte la malattia lo ha reso una persona diversa, migliore.

Ma come è cambiato realmente Francesco? «Sicuramente in meglio. Sono cresciuto, sono diventato un uomo, ho capito quali sono le priorità e so cosa voglio. E anche se è vero che la vita è una e va vissuta, ora mi rendo conto che non vale la pena rischiare. Certo, delle cavolate le facciamo tutti, ma bisogna sempre ricordarsi quali sono le cose che contano. Ed è anche questo che voglio dire ai giovani. In una parola, oggi sono più sereno».

Seneca diceva: “Il desiderio di guarire è sempre stato metà della salute.” e questa frase, Francesco, l’ha resa sua.

TANTI AUGURI CAMPIONE.

Emanuele Giubilei

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