Le Havre ed i consigli di Vieira: il dinamismo e la forza di Olivier Ntcham

Il futuro del predestinato è già scritto in partenza. E’ come se madre natura avesse fatto una selezione dei migliori talenti, calcisticamente parlando, fornendo loro tutto il potenziale possibile per imporsi in palcoscenici importanti. Spesso, quando fai parte dei “prescelti”, capita che grandi squadre ti mettano gli occhi addosso, ti osservino con grande curiosità sperando di trovare in te quella stella in grado di riscrivere una nuova pagina di storia calcistica.

Sono le accademie, o se preferite le “cantere”, a proseguire il percorso già stilato da madre natura, permettendo al giocatore di crescere sotto tutti gli aspetti e fortificare la sua mente. Sì, perché se devi entrare nell’Olimpo dei grandi c’è bisogno di un training che non sia solo fisico, ma soprattutto psicologico. Olivier Ntcham lo sa bene, etichettato sin da subito come grande talento e cresciuto in un settore giovanile di tutto rispetto: Le Havre

“L’ OFFICINA DEI TALENTI” Ci piace definire con quest’etichetta l’accademia della squadra francese. Appena si pensa alle “cantere”, si spalancano davanti ai nostri occhi le porte della Spagna, con Barcellona e Real Madrid ad imporsi come le migliori “mamme” per i loro giovani campioni .

L’ ”officina” Le Havre non ha nulla da invidiare a queste super corazzate, non tanto per la sua storia – la squadra manca ormai da diversi anni dalla massima serie del campionato francese – ma per la sua abilità nello scovare talenti, molti dei quali con un presente da fuoriclasse ed un futuro che si prospetta ancora più roseo. E chi meglio di Paul Pogba può testimoniarlo? La stella del Manchester United è soltanto uno dei tanti talenti cresciuti nell’accademia giovanile de Le Havre, che ha annoverato tra le sue file calciatori del calibro di Mandanda, Lassana Diarra, Niang e per ultimo proprio Olivier Ntcham.

IL PERSONAGGIO  – Parlare del giocatore genoano come di un grande talento è ancora molto prematuro, ma la cura Mandorlini sembra aver dato nuova linfa vitale alla squadra, ma soprattutto al ragazzo. I due gol consecutivi contro Bologna ed Empoli sono gemme preziose in grado di far stropicciare gli occhi anche a chi aveva tanto criticato il suo ingaggio, viste le poche presenze e la quasi nulla incisività nel corso dello scorso anno. Le premesse però parlavano chiaro e mostravano un calciatore forte fisicamente, dirompente e dinamico in grado di far la differenza a centrocampo. Tutto ciò aveva portato il Manchester City a scommettere sul giovanissimo talento, bruciando la concorrenza di molti club europei e  prelevandolo da Le Havre a soli 16 anni.

In terra inglese Olivier è riuscito a stupire tutti gli addetti ai lavori, persino un ex calciatore che dal 2011 era alla guida delle giovanili dei Citizen: Patrick Vieira. Sotto la guida del tecnico francesce, che gli affiderà le chiavi del centrocampo quasi rivedendosi in lui, il ragazzo crescerà in maniera esponenziale, senza tuttavia aver la possibilità di dimostrare il suo valore in prima squadra.

L’APPRODO A GENOVA – Viste le possibilità non concesse con i Citizen, nel Luglio del 2015 Ntcham si trasferisce a Genova, sponda rossoblù, in un ambiente “caldo”, perfettamente adatto a far esplodere giovani con tanta voglia di stupire, come il suo connazionale e compagno di accademia Niang che, l’anno precedente, aveva trovato proprio nel Genoa la possibilità di rinascere.

Il primo anno con il Grifone, nonostante il gol alla prima di campionato contro il Cagliari, non sarà entusiasmante per Olivier, spesso subentrante e quasi mai decisivo. La stagione attuale, dopo una prima parte in ombra, ha invece mostrato la sua dirompente forza, con prestazioni da leader e gol di pregiatissima fattura.  Il City, d’altronde, ha conservato l’opzione per il contro riscatto.

 

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