La straziante lettera di Rashford: “Non mi scuserò mai per chi sono e da dove vengo”

Un Marcus Rashford certamente amareggiato per l’esito della finale di Wembley risponde via social a tutte le critiche che gli sono arrivate in queste ore.

“Mi sento come se avessi deluso i miei compagni di squadra. Una rigore era tutto ciò che mi era stato chiesto per contribuire alla vittoria della squadra: posso segnare rigori nel sonno, quindi perché non quello?

Tutto quello che posso dire è che mi dispiace. Vorrei che fosse andata diversamente. Voglio però anche ringraziare i miei compagni di squadra: è stata costruita una famiglia indistruttibile.

Sono cresciuto in uno sport in cui mi aspetto di leggere cose scritte su di me. Accetterò sempre le critiche relative alle mie prestazioni, il mio rigore non è stato adeguato. Però non mi scuserò mai per chi sono e da dove vengo.

Non ho mai provato più orgoglio di ieri sera: indossavo quei tre leoni sul petto e vedevo la mia famiglia fare il tifo per me in mezzo ad una folla di decine di migliaia di persone. Ho sempre sognato giorni come questo.

Sono Marcus Rashford, ho 23 anni, sono uomo di colore di Withington e Wythenshawe, zona sud di Manchester. Grazie per tutti i messaggi gentili. Tornerò più forte. Torneremo più forti. MR10

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