Caso plusvalenze fittizie, i PM: «Non solo la Juventus coinvolta»

«Peggio di così c’è solo Calciopoli». Sono alcune delle parole pronunciate al telefono dagli uomini del presidente della Juventus Andrea Agnelli, in relazione al tema plusvalenze. È un «intero sistema che è malato» commentano i pm che presto invieranno tutti gli atti delle indagini alla procura federale della Federcalcio, nella convinzione che siano emersi numerosi profili da far tremare numerose altre squadre, non solo la Juventus.

Juventus, caso plusvalenze sospette

Sotto indagine ci sono i conti del club bianconero delle ultime tre stagioni, dal 2018 al 2021, e in particolare 282 milioni di plusvalenze considerate sospette, derivanti da operazioni «connotate da valori fraudolentemente maggiorati» e utilizzate secondo l’accusa per sistemare i bilanci.

Nella giornata di ieri, come testimone, è stato sentito anche il nuovo amministratore delegato della Juve, Maurizio Arrivabene. Prima di lui era stata la volta di Federico Cherubini: che è stato interrogato per 9 ore. Nulla si sa ancora, invece, del presidente Andrea Agnelli, del suo vice Pavel Nedved e di Fabio Paratici, considerato dagli inquirenti il principale responsabile del sistema usato dalla Juventus.

Paratici
Fabio Paratici, ex d.s. juventino

Il dirigente, ex direttore sportivo ora al Tottenham, era colui che si occupava della pianificazione preventiva delle plusvalenze ma per l’accusa i vertici del club e Agnelli sapevano, consapevoli anche delle conseguenze negative che questo sistema avrebbe avuto sotto il profilo finanziario.

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