Caso Ferrero, parla l’avvocato: “Arrestato mentre trattava il nuovo allenatore”

Il presidente dimissionario della Sampdoria, Massimo Ferrero è ancora in carcere a Milano in attesa dell’interrogatorio di garanzia e del pronunciamento del Tribunale del Riesame di Catanzaro.

Nel frattempo il suo legale, l’avvocato Giuseppe Tenga ha presentato ricorso chiedendo che gli vengano concessi i domiciliari, dichiarando in un’intervista Radio Punto Nuovo interessanti aneddoti sulla vicenda.

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Le parole dell’avvocato

-L’accusa alle autorità:

“Finalmente oggi sono riuscito a parlargli trovandolo in condizioni migliori, tenendo conto che ha anche qualche problema di salute. Ieri invece ha avuto una crisi dovuta alla pressione alta, anche per la preoccupazione per quanto oltretutto stava succedendo a casa sua a Roma, con una perquisizione durata ore e ore alla quale lui per primo sarebbe dovuto essere presente. E invece lo hanno arrestato e tenuto a Milano. Tenete conto che per tutta la giornata di ieri non ha potuto sentire nessuno e solo oggi ha potuto avere un cambio di vestiti: ma era necessario tutto questo?“.

-Ferrero personaggio scomodo:

“I fatti riguardano attività private di Ferrero, compreso il cinema e il turismo, risalenti al 2003/2004, con i fallimenti avvenuti nel 2017. Non discuto il provvedimento, ma il modo in cui si è svolta la vicenda. Evidentemente Ferrero dà fastidio a qualcuno, fosse stato un altro non sarebbe successo tutto questo. La Sampdoria non c’entra nulla, formalmente sarà costretto a dimettersi perché dal carcere, ovviamente, non può occuparsi di del club”.

-La trattativa con il nuovo allenatore:

Non me ne intendo di calcio, ma so che il presidente stava trattando con Stankovic per farlo diventare il nuovo allenatore della Sampdoria. Ecco perché al momento dell’arresto si trovava a Milano“.

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