Nainggolan: “All’Inter non ero felice per un motivo!”

Nel corso di una lunga intervista rilasciata a La Repubblica, Radja Nainggolan ha ripercorso alcune tappe della sua avventura italiana: L’Italia mi manca, i miei amici, i ristoranti, la gente. La Serie A? Il livello è diverso: le piccole giocano a viso aperto perché sanno che c’è qualcosa da prendere ovunque. Anche a San Siro. Lì una volta trovavi Pirlo, Seedorf, Thiago Silva: se prendevi tre gol andavi via col sorriso“.

Il Ninja si è poi soffermato sulla sua esperienza all’Inter, rivelando anche un curioso retroscena: “Appena arrivato dissi che ero felice ma che era più forte la delusione di essere andato via da Roma. E già non ero partito bene. Dopo il rigore sbagliato con la Lazio in Coppa Italia mi hanno iniziato a fischiare, mi sono venuti dubbi, è crollata la fiducia. Se avessi avuto fiducia avrei potuto fare tranquillamente il mio in quella squadra. L’audio in cui dicevo di voler tornare a Roma? Nessuna fake news, ero io. Dicevo che volevo andar via, che volevo tornare perché non mi sentivo a mio agio. L’avevo mandato a un amico, ma sai Roma com’è, no? In un attimo lo avevano tutti. Dovevo saperlo, non sono stato molto intelligente, ma pazienza”.

nainggolan
Radja Nainggolan

Alla domanda “si è mai sentito danneggiato dal suo stile di vita?“, il centrocampista belga risponde così: Se uno fa tardi, beve, fuma una sigaretta, ai miei occhi non fa cose sbagliate. Poi il Nainggolan in campo rendeva facile accettare tutto: non mi sono mai preoccupato di cosa diceva la gente, tanti invece si nascondono. Di me si sa tutto perché esco, mi vedi nei locali. C’è chi beve più di me ma lo fa a casa e non lo sa nessuno”.

Infine un pensiero sulla sua amata Roma, su Zaniolo e sull’addio al Cagliari nella scorsa stagione: Zaniolo è un grandissimo giocatore, ma quando la squadra non gioca bene contro le grandi, e negli ultimi anni di queste partite ne ha vinte poche, anche lui non fa la differenza. Noi di giocatori di personalità ne avevamo un’infinità: Dzeko, Totti, De Rossi, Strootman, Salah, Alisson. Il rimpianto è aver fatto il record di punti e non aver vinto nulla. Relativamente al Cagliari, sento spesso Joao Pedro, Nandez, Pavoletti, mi dicono “dovevi essere qui. La società ha fatto altre scelte, ma se mi dici una cosa e non la rispetti, con me hai chiuso”.

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